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Categories: Curiosità

Evitare i gatti durante la gravidanza? Ecco la verità

Quando una donna che possiede un gatto resta incinta la prima paura che ha è quella di poter avere qualche problema di infezione proprio a causa dell’animaletto domestico. Si dice che i gatti possano diffondere la toxoplasmosi che può anche portare alla morte del feto oppure a danni al sistema nervoso centrale. In realtà però stando bene attenti si può tranquillamente tenere il proprio micio in casa con sé ed evitare conseguenze. Prima di tutto bisogna chiarire che questa malattia non è propria del gatto, ma quasi a tutti i mammiferi, rettili, molluschi ed uccelli. Quindi l’uomo può contrarla anche solo ingerendo carne cruda, poco cotta (contenente gli stadi intermedi del parassita) o magari solo ortaggi non lavati bene.

Quando il gatto mangia questo tipo di carne (soprattutto di agnello, cavallo, manzo, maiale da cui gli insaccati) può contrarre la malattia che poi starà nelle feci nei ventuno giorni successivi quindi ciò che è necessariamente consigliato è solo di pulire la lettiera il più spesso possibile e soprattutto di usare dei guanti così da non contrarre il virus. Stando attente a queste accortezze, le donne in stato interessante non avranno problemi di alcun tipo come invece spesso si dice in giro. E poi basta anche non dar da mangiare al proprio gatto carne cruda o cotta poco.

Insomma, gli animali durante la gravidanza non sono assolutamente pericolosi. Bisogna sfatare questo mito. Anche perché la toxoplasmosi si potrebbe contrarre anche solo facendo giardinaggio: dovremmo vivere i nove mesi di attesa come se fossimo in una bolla di vetro? Ovviamente no. “Per togliere dubbi, si possono comunque fare analisi del sangue sia alla mamma che al gatto – ha dichiarato Marco Melosi, presidente dell’associazione dei veterinari – La cosa più grave è quella di alcuni medici di allontanare gli animali domestici: è puro allarmismo, un messaggio scorretto sia dal punto di vista medico che del rapporto uomo-animale. In questo modo si fa solo disinformazione scientifica ed incoraggiamento all’abbandono di animali. Meglio mettere le cose in chiaro.

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Redazione

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