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Terremoto: la terra torna a tremare tra Marche e Umbria, centinaia di animali tra le vittime

Dopo le scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia nelle ultime ore, sono molti gli animali che hanno perso la vita ed altri sono ancora a rischio. 

La terra è tornata a tremare e ancora una volta il terremoto ha stravolto la vita degli abitanti del Centro Italia. Come sempre accade in situazioni di calamità naturali, gli animali sono tra le principali vittime. Durante il terremoto di Amatrice moltissimi animali sono rimasti intrappolati sotto le macerie, di cui alcuni sono stati tratti in salvo dai soccorritori e dai Vigili del Fuoco in situazioni estreme (LEGGI ANCHE L’INCREDIBILE SALVATAGGIO DI PIETRO: IL GATTO SOPRAVVISSUTO 16 GIORNI SOTTO LE MACERIE e TERREMOTO: CANE MIRACOLOSAMENTE SALVATO DALLE MACERIE DOPO 9 GIORNI). Tra i salvataggi più insperati quello del gatto Rocco, ritrovato dopo un mese (LEGGI ANCHE TERREMOTO: DOPO UN MESE I SOCCORRITORI MIRACOLOSAMENTE SALVANO UN GATTO DALLE MACERIE) e Olivia, la gatta estratta dalle macerie ad Accumoli dopo ben due mesi dal sisma (LEGGI ANCHE MIRACOLO AD ACCUMOLI: GATTA SALVATA DALLE MACERIE DOPO DUE MESI).

Dopo le scosse delle ultime ore tra l’Umbria e le Marche, ci sono centinaia di animali tra le vittime, in particolare animali da reddito (ovini, bovini, caprini e suini) custoditi in stalle e ricoveri fatiscenti che in parte sono crollati e animali domestici, in particolare cani, rimasti legati alla catena. Non si ha ancora una stima precisa del numero esatto di animali coinvolti o rimasti sotto le macerie, ma sono giunte numerose segnalazioni da Ussita, Visso e Camerino. L’AIDAA ha lanciato un appello: Nessun allarmismo – ha affermato Lorenzo Crocema da queste prime segnalazioni appaiono evidenti due fattori: il primo è che occorre che, oltre le case, anche i rifugi per animali da reddito e le stalle siano messe in sicurezza; il secondo fattore sul quale occorre intervenire subito è il divieto assoluto di tenere cani alla catena, in quanto, presi dal panico, oltre a restare intrappolati, potrebbero strangolarsi con la stessa catena alla quale erano stati legati, e purtroppo nelle zone del Centro Italia la pratica di legare cani alla catena è ancora diffusissima. Si spera nelle prossime ore di riuscire ad avere notizie più certe e soprattutto a portare in salvo gli animali ancora a rischio.

Photo Credits: Twitter/Facebook

Redazione

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