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Test del DNA per incastrare chi non raccoglie i bisogni del proprio cane

A Béziers, in Francia, è stato creato un database canino con il DNA di tutti i cani della città per identificare chi non raccoglie i bisogni dei propri cani per strada.

In molte parti del mondo mantenere le strade sempre pulite non è un’impresa facile, soprattutto a causa dei proprietari di cani che raccolgono gli escrementi dei propri amici a 4 zampe. Per far fronte a questa problematica, sono state proposte innumerevoli restrizioni per i possessori di cani (LEGGI ANCHE: CANI, NIENTE PIÙ BISOGNI IN STRADA: “LA PIPÌ VA RACCOLTA”) ,ma è sempre difficile individuare e sanzionare i responsabili. Una delle ultime proposte per trovare una soluzione a questo problema viene dalla Francia, dove, nel Comune di Béziers, il Sindaco Robert Ménard ha creato un database canino in cui viene raccolto il DNA di tutti i cani della città. In tal modo, l’individuazione del proprietario inadempiente, sarà immediata e il “colpevole” sarà tenuto a pagare una multa di 38 euro.

Questa è una misura di buon sensoha spiegato il sindaco – Gli abitanti sono a favore dell’idea, perché renderà la città più pulita e permetterà di risparmiare del denaro pubblico. Senza dubbio si tratta di un provvedimento efficace, ma non sono mancate le critiche da parte di alcuni cittadini e sulla questione è intervenuto anche un giudice che ha definito l’iniziativa del Sindaco sproporzionata rispetto alle esigenze della salute e della sicurezza pubblica”.

Test del DNA per incastrare chi non raccoglie i bisogni del proprio caneTest del DNA per incastrare chi non raccoglie i bisogni del proprio cane

Non è certo il primo Comune che ha proposto misure restrittive per contrastare l’inciviltà di alcuni cittadini. Anche in Italia, a Napoli, qualche anno fa, fu fatto un esperimento simile nei quartieri del Vomero e dell’Arenella, allo scopo di individuare i trasgressori attraverso una banca dati canina, con sanzioni dai 25,82 euro ai 154,94 euro. Sebbene queste ordinanze comunali siano sicuramente un buon deterrente, resta da chiedersi tuttavia quanti proprietari registreranno poi i loro cani in questi database?

Photo Credits: Twitter

Redazione

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