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“Chi indossa pellicce non entra in pizzeria”: l’iniziativa di Gino Sorbillo per i diritti degli animali

La nota pizzeria napoletana Sorbillo si è schierata a favore degli animali per difendere i loro diritti: chi indossa la pelliccia non potrà mangiare la sua pizza.

Si fa sempre più intensa la lotta contro la violenza sugli animali e contro l’uso delle pellicce. Da anni la LAV e altre associazioni animaliste si battono con determinazione contro la mercificazione degli animali e per ottenere l’entrata in vigore di una legge che renda la produzione di pellicce assolutamente vietata. L’ultima iniziativa a favore dei diritti degli animali parte dalla Pizzeria Sorbillo in Via Dei Tribunali, a Napoli, una delle pizzerie più famose d’Italia. In una foto pubblicata in rete si vedono alcuni dei pizzaioli mostrare il messaggio: Indossi la pelliccia? No pizza. In questa pizzeria si rispettano gli animali!

La scelta del ristoratore Gino Sorbillo ha sorpreso tutti ed è stata ben apprezzata da chi per anni si è battuto per questa causa, trovando anche l’appoggio delle istituzioni locali. La notizia è stata diffusa dal consigliere campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e da Gianni Simioli, della trasmissione La Radiazza, che hanno riferito: Dal pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo arriva un segnale di attenzione verso i diritti degli animali che ci auguriamo possa essere seguito anche da altri ristoratori. Nella pizzeria di Sorbillo, in Via Tribunali, non sarà permesso l’ingresso a chi indossa la pelliccia perché è un capo che dimostra, platealmente, la violenza gratuita con cui vengono trattati gli animali che addirittura vengono uccisi per poter creare abiti non certo indispensabili.

Hanno inoltre aggiunto: Fortunatamente, la maggiore sensibilità verso i diritti degli animali ha portato a una drastica riduzione dell’uso delle pellicce, ma sono ancora tante le persone che le usano e, quindi, ben vengano iniziative come questa se servono a ridurre ulteriormente la vendita e l’acquisto di capi ormai fuori dal tempo. Ci si augura davvero che l’esempio di Sorbillo possa essere seguito anche altrove e che da questa iniziativa parta una vera e propria campagna di sensibilizzazione diffusa capillarmente su tutto il territorio italiano e non solo.

Photo Credits: Twitter

Lorena Coppola

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