Allarme calabrone nero: la sua puntura può essere letale quando…

Benché erroneamente si identifica con “calabrone” un numero svariato di insetti con caratteristiche diverse. Quello che viene chiamato calabrone nero, non è sempre pericoloso; ma tuttavia in certi casi può essere letale. Questo è quando si apprende infatti anche da un recentissimo fatto di cronaca, nel quale una donna dopo aver comunicato al marito di essere stata punta dall’insetto sopracitato non è sopravvissuta. La tragedia è avvenuta in provincia di Teramo e l’esame autoptico ha confermato il decesso della settantaseienne, in seguito alla puntura.

Tuttavia ad essere definito come “killer” non è il calabrone nero, ma un suo simile dalla puntura altamente più pericolosa. Il calabrone vero e proprio è il più grosso Vespide europeo; ad avere il pungiglione sono le femmine. Le punture di calabrone fanno male e possono scatenare un attacco di gruppo perché liberano feromoni che informano dell’attacco in corso gli eventuali altri calabroni in zona. Ma benché il veleno contenuto nel pungiglione non è pericoloso, può diventare letale solo per un motivo specifico, comune anche al calabrone nero. Vediamo quale.

Ecco quando il calabrone nero diventa pericoloso

La Violacea è detta anche l’ape legnaiola; ha una livrea nero-viola cangiante, le ali di colore viola cangiante e delle antenne che nei maschi sono di colore arancione. Ed è quella che erroneamente chiamiamo calabrone nero. Non si tratta di un insetto aggressivo, e anche se il suo grosso pungiglione può fare molto male, la sua puntura non è tossica. Tuttavia nei soggetti allergici può portare alla morte in pochi minuti per shock anafilattico. Dunque anche se in genere non è letale, diventa pericoloso in questo caso specifico. In questa famiglia di insetti il vero killer, quindi la vespa più pericolosa in assoluto, è il calabrone gigante. È il calabrone più grande del mondo e le regine possono raggiungere una lunghezza di 55 mm. Ha la testa arancione e il torace appare quasi dorato; le zampe anteriori sono arancioni, quelle centrali e quelle posteriori marroni. Abita in Asia ed è in assoluto il più pericoloso della sua specie.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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