L’evoluzione del cane domestico: un viaggio lungo millenni che possiamo riscoprire esaminando gli antichi fossili
L’evoluzione del cane domestico rappresenta uno dei capitoli più affascinanti della storia dell’umanità e della zoologia. Questo processo, avvenuto nell’arco di un lungo periodo di tempo, ha visto lupi e cani incrociarsi ripetutamente, rendendo complesso il compito degli scienziati nell’analizzare i fossili canini e il loro DNA.
La ricerca sui fossili canini si concentra sulle caratteristiche morfologiche come le dimensioni e la disposizione dei denti, le proporzioni del muso e delle mandibole, nonché la forma del cranio. Queste analisi permettono ai ricercatori di confrontare i reperti con i cani moderni, i lupi attuali e gli esemplari antichi confermati.
Alcuni fossili risalenti all’era glaciale sono classificati come protocanidi, indicando una fase intermedia tra il lupo selvatico e il cane domestico. Il cranio trovato nella grotta di Goyet in Belgio negli anni ’60 del XIX secolo è uno degli esempi più antichi con quasi 36.000 anni d’età.
Questo reperto suggerisce che già in quel periodo esistessero ibridazioni tra lupi e cani. Anche altri ritrovamenti importanti come quello nei Monti Altai in Siberia confermano l’esistenza di questi protocanidi nelle prime fasi dello sviluppo verso il cane domestico.
Il rapporto tra esseri umani e cani è testimoniato da numerosi ritrovamenti archeologici che dimostrano una convivenza millenaria. Il fossile noto come cane di Bonn-Oberkassel, datato a oltre 14.000 anni fa, rappresenta la più antica prova confermata della sepoltura congiunta tra un essere umano e un cane domestico.
Questa scoperta evidenzia non solo l’utilizzo funzionale degli animali ma anche un legame emotivo profondo che trascende la mera utilità. La questione sull’origine geografica dei cani domestici rimane aperta con teorie che spaziano dall’Asia al Medio Oriente ed Europa.
Alcuni studi suggeriscono addirittura due distintivi eventi di addomesticamento in luoghi diversi mentre altri propongono un singolo evento originario. Fossili rinvenuti in diverse parti del mondo insieme ad analisi basate sul DNA mitocondriale offrono nuove prospettive su questa questione ancora irrisolta.
Nonostante gli enormi progressi scientifici nel campo genetico, molte domande sull’evoluzione del cane rimangono senza risposta definitiva. L’esame dettagliato del DNA mitocondriale ha permesso agli scienziati di ottenere informazioni preziose ma ancora parzialmente incomplete sulla separazione evolutiva tra lupi grigi selvatici ed ii primi esemplari domesticati.
Le ricerche basate sul DNA collocano l’inizio della divergenza tra lupi ed ii futuri compagni dell’uomo molto prima rispetto a quanto indicato dai reperti fossili; alcuni studi suggeriscono che questo processo possa essere avvenuto fino a 40.000 anni fa.
Queste indagini continuano ad arricchire la nostra comprensione sull’intrecciata storia evolutiva dei nostri fedeli amici a quattro zampe, aprendoci finestre su epoci remote dove le prime forme di collaborazione fra specie hanno gettato le basì per uno dei rapportì interspecie più significativì nella storia naturale terrestre.
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