Chi maltratta gli animali da piccolo diventerà violento sulle donne da grande

Chi maltratta gli animali da piccolo diventerà violento sulle donne da grande. Sono ormai molte le ricerche che spiegano questa correlazione, condotte soprattutto negli Stati Uniti e in Spagna; a ridare voce a queste ricerche è l‘Enpa (Ente nazionale protezione animali): ” E’opportuno che vengano denunciati i casi di maltrattamento su animali e che siano considerati come importanti segnali di disagio di una problematica a più ampio spettro nell’ambito di una famiglia o di una relazione nella quale sono a rischio non solo gli animali, ma tutta la componente più fragile: le donne e i bambini“, ha detto il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri.

GLI ANIMALI DA FATTORIA SICILIANI SONO A RISCHIO ESTINZIONE

Negli Stati Uniti dagli anni ’70 ad oggi più del 70% delle donne che hanno subito violenza ha dichiarato che il loro aguzzino ha minacciato o ha fatto del male al loro animale domestico, comportamento che porta tra il 20% e il 50% delle donne a non abbandonare il tetto coniugale per paura che venga fatto del male al proprio animale. Il 50% degli stupratori ha commesso da piccolo atti di crudeltà verso gli animali mentre il 30% dei pedofili è stato un bambino violento nei confronti di cani e gatti.

Non è difficile immaginare quali siano le conseguenze sullo sviluppo emotivo, psicologico e culturale del bambino, la violenza diventa parte del suo codice comportamentale, lo strumento con cui, specie da adulto, egli si rapporta con il mondo. Uno strumento che non conosce confini di specie: dagli animali alle donne il passo è breve“, conclude Ferri. Denunciare la violenza sugli animali diventa quindi un modo per fermare anche la violenza in famiglia e per evitare atti di crudeltà da adulti.

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