Viaggia sola con 2 cani in treno, costretta a scendere: è contro le regole

Fine agosto: c’è chi è ancora in ferie, chi non c’è stato e chi in vacanza ci deve ancora andare. Ma quello che è certo è che se si dovesse cercare il motto dell’estate 2015 sarebbe quello delle “vacanze con gli animali”, promosse da quasi tutte le regioni d’Italia che hanno permesso ai pelosi domestici di entrare in diversi alberghi, in spiaggia e, addirittura, negli autogrill. Eppure, in quest’ottica di Paese quasi “pet friendly”, spicca la storia raccontata da Il Secolo XIX. La vicenda ha per protagonista una signora, Franca Olcese, orgogliosa e affettuosa proprietaria di 2 cagnolini di razza Yorkshire a cui è stato negato l’accesso al treno con i suoi animali.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, Franca aveva deciso di usare la ferrovia per recarsi all’Isola d’Elba con i suoi cani. Ma, una volta arrivata alla biglietteria di Brignole, a Genova, il suo sogno si è infranto. “Mi hanno detto che una persona può portare un solo cane e pagare il biglietto al 50 per cento – ha detto – mi sembra paradossale di essere costretta a scegliere quale dei due cani portare a bordo del treno“. L’unica alternativa, secondo quanto riportato dal regolamento ferroviario, sarebbe stato un viaggio con uno degli Yorkshire chiuso in un trasportino. “Ma un cane costretto in uno spazio angusto soffre – ha aggiunto la donna – e se poi la costrizione nel trasportino deve durare alcune ore, come sarebbe stato per il mio caso, di fatto questa opzione diventa impossibile“. Per questo alla signora Olcese non è rimasto altro da fare che tornare a casa e partire con la sua automobile.

La responsabile comunicazione di FS Monica Valeri ha confermato la norma: “Si tratta di un regolamento che riprende le direttive europee – ha affermato – Mi rendo conto che trasportare un cane nella gabbietta può essere un problema, ma ci sono logiche legate alla sicurezza e al conforto degli altri passeggeri che impongono questa scelta“. Tutto regolare, quindi, ma alla sicurezza e al comfort dei 4 zampe in viaggio chi ci pensa? E, soprattutto, come è possibile fermare il fenomeno dell’abbandono estivo se poi anche chi decide di partire con il proprio cucciolone si trova ad affrontare situazioni costose e, a volte, impraticabili?

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