Quella mattina, entrando nel salone di bellezza della sua estetista in California, Darlene non immaginava certo che sarebbe tornata a casa con un cane. Certo gli animali le erano sempre piaciuti molto, ma non ne aveva mai avuti in casa. Ma quando la donna da cui era solita farsi fare la manicure ha iniziato a raccontarle di quel “guaio”, Smokey, il simil Pit Bull grigio che suo figlio non voleva più, qualcosa in lei è cambiato.
Forse sono state le parole usate a colpirla o forse la foto di quello che in teoria sarebbe dovuto essere un animale imponente, ridotto a un mucchietto ossa: “Guarda è il mio cane – le aveva detto – E’ malato, ma io non voglio pagare per ucciderlo“. Già, l’eutanasia a pagamento non piaceva alla signora, così aveva semplicemente smesso di dare da mangiare al peloso, sperando che la natura facesse il suo corso. “In quella famiglia era un cucciolo indesiderato – ha raccontato poi Darlene in un’intervista alla stampa americana, ripresa poi dal sito www.lazampa.it – ed ascoltare quei racconti per me è stato uno choc“.
Ed è per questo che ha deciso di salvargli la vita. Non ci ha pensato un attimo di più ed andata a casa dell’estetista, e nel giardino ha visto Smokey, solo e magrissimo. “Ho chiesto loro di poterlo portare via – ha proseguito – e né madre né figlio ci hanno pensato due volte: mi hanno scaricato tra le braccia il 4 zampe“. Quando è stato salvato, non aveva neppure la forza di mangiare, perché era rimasto senza cibo per così tante settimane che si era dimenticato di cosa volesse dire nutrirsi. Ma oggi la sua è un’altra vita: il cane non solo sta bene, ma grazie all’associazione Animal Rescue ha trovato una casa nella quale trasferirsi. “La nuova famiglia che l’ha adottato lo ama moltissimo – ha concluso Darlene che ha chiesto aiuto all’associazione per trovare al cane una sistemazione degna – Sono contenta di aver contribuito a salvare la vita allo sfortunato amimale“. Mai girarsi dall’altra parte.
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