L’uomo rifiuta di lasciare la città devastata dall’incendio: gli animali hanno bisogno di lui

Un gesto di vero altruismo quello compiuto da Lee Ellis che si è rifiutato di lasciare la città devastata da un incendio per nutrire tutti gli animali rimasti soli nelle case evacuate

Del terribile incendio che ha devastato una vasta zona del Canada, Fort McMurray, vi abbiamo parlato solo qualche giorno fa, raccontandovi del bellissimo gesto del pilota di una compagnia aerea che, contravvenendo alle regole aziendali, aveva scelto di far salire a bordo cani, gatti e conigli insieme ai loro proprietari (LEGGI ANCHE: PILOTA FA SALIRE CANI E GATTI NELL’AEREO, IL MOTIVO COMMOVENTE) permettendogli così di salvarsi dalle fiamme. Ma cosa ne è stato degli animali che sono rimasti a terra, ovvero di tutti quei cani e quei gatti che sono rimasti soli?

Possiamo dire che anche loro, fortunatamente, hanno avuto il loro “angelo”: un uomo, Lee Ellis, ha infatti deciso deciso di non abbandonare la città evacuata per dare da mangiare, da bere e anche confortare tutti quegli pelosi che si sono trovati improvvisamente soli, dopo che i loro umani sono stati fatti scappare via. Con lui un altro paio di volontari, hanno percorso le strade ormai deserte in bicicletta e fatto visita a centinaia di pet. Le stime approssimative, parlano di circa 300 case in 4 giorni. A quanto pare, molti cittadini, quando hanno saputo che lui era rimasto in zona hanno iniziato a contattarlo via Facebook chiedendogli di andare a vedere come stava il cane o il gatto.

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“Ha dato alla gente grande speranza in un momento di disperazione” ha detto poi la Cbc. Non solo, perché come scrive anche Bored Panda Animals, i cuccioloni non erano solo affamati o assetati, ma avevano anche un enorme bisogno di attenzioni e di rassicurazioni. Ora, a prendersi cura dei 4 zampe è arrivata la Spca (Society for the Prevention of Cruelty to Animals), ma se non ci fosse stato Ellis (che ora è stato costretto dalle autorità ad allontanarsi) molti di loro sarebbero certamente morti. Le persone per bene esistono ancora.

Photo Credits Facebook

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