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L’incredibile guscio di tartaruga realizzato in 3D

Una tartaruga salvata da un incendio riesce a recuperare le sue funzioni vitali grazie a un team composto da 2 veterinari, un chirurgo e un designer. Insieme hanno realizzato il primo guscio disegnato al computer e realizzato completamente in 3D.

Freddy è una tartaruga femmina che circa un anno fa aveva rischiato di morire durante un incendio boschivo a Santos in Brasile. Il veterinario Rodrigo Rabello, appena vide lo stato della tartaruga, che aveva perso l’ 85% del guscio naturale, decise di prendersene cura. Tutti sanno che, per le tartarughe, il carapace è l’unico mezzo di difesa, che consente loro di ritirarsi completamente al suo interno, riuscendo a nascondere zampe, coda e testa ed è utilizzato come un vero scudo.

Fu così, che il Dott. Rabello, con l’aiuto dei volontari di The Animal Avengers, formato da 2 veterinari, un chirurgo e da un designer grafico, decise di creare un carapace completamente nuovo, disegnato al computer e realizzato con l’ausilio di sofisticate stampanti 3D. Dopo aver studiato le varie tipologie di gusci, confrontandoli con la struttura fisica di Freddy, il designer Cicero Moraes riuscì a creare un carapace in materiale plastico biodegradabile, derivato dal mais.

L’incredibile guscio di tartaruga realizzato in 3DL’incredibile guscio di tartaruga realizzato in 3D

Ci sono volute 50 ore per completare la struttura del carapace, che è diviso in quattro pezzi incastrati tra loro come se fosse un puzzle. Poiché il nuovo guscio era di colore bianco e non era adatto per la mimetizzazione dell’animale, il team si è rivolto all’artista Yuri Caldera, che l’ha dipinto a mano con tonalità naturali e vernici atossiche.

Successivamente il carapace è stato impiantato sul corpo della tartaruga con un intervento chirurgico e lentamente l’animale si è adattato alla sua nuova casa, rincominciando a camminare come i suoi simili.

Al momento non si ha nessuna certezza se il guscio artificiale potrà resistere nel tempo, tra intemperie e urti, ma quest’esperimento è la dimostrazione che la nuova tecnologia è in grado anche di salvare vite animali e fa ben sperare che in futuro potranno essere realizzate protesi personalizzate per la maggior parte delle specie.

Photo Credits: Twitter

 

Redazione

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