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“L’esperto risponde”: se il cane soffre d’ansia, che fare?

Perché un cane soffre d’ansia e quali sono i comportamenti che la possono causare? E, soprattutto, c’è un modo per porvi rimedio? Ecco cosa dicono gli esperti

Quando si prende un cane bisogna anche sapere che, crescendo, potrebbe soffrire d’ansia. In effetti, in base alle recenti statistiche, questo è un problema molto comune nei 4 zampe domestici, tanto ne è “affetto” 1 esemplare ogni 7. Una patologia che se trascurata può diventare invalidante per l’animale, che potrebbe anche sviluppare atteggiamenti aggressivi, e per i proprietari che potrebbero vedere la loro casa smontata o rosicchiata pezzo per pezzo. Quindi che fare?

I SINTOMI. Per prima cosa, come sempre, è bene imparare a riconoscere i sintomi. Se quando vi allontanate anche per poco da casa al vostro ritorno trovate disastri del tipo cuscini distrutti, gambe del tavolo rosicchiate, libri mangiucchiati, quasi certamente il vostro cucciolone soffre di ansia da separazione.

CAUSE. Va detto che la patologia si riscontra principalmente negli animali che vivono in ambiente urbano e che vengono adottati da single o da coppie che non hanno figli che si manifesta nel periodo che precede la pubertà. Infatti, ne esistono due forme: una produttiva e una deficitaria. Nel primo caso il cane distrugge oggetti, sporca con i suoi bisogni ovunque e piange moltissimo (per la gioia dei vicini). Nel secondo, invece, il quadro clinico è dominato da inibizione comportamentale e da attività di sostituzione. Ciò caratterizza lo stato ansioso di tipo permanente. In pratica, anche se una volta cresciuto il cane smette di distruggere gli oggetti e non sporca più, la sua è un’autonomia apparente, legata cioè all’inibizione comportamentale.

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RIMEDI. Il consiglio, qualunque sia il disagio, naturalmente, è quello di ricorrere alla consulenza di uno specialista. Ma ci sono dei piccoli accorgimenti che un proprietario può mettere in atto. Per prima cosa: evitare di sgridare il cane quando si torna a casa e si trovano danni. Meglio ignorarlo per almeno 20 minuti quando rientrate e 20 minuti prima di uscire (non dovrete nemmeno guardarlo). Cercate di interagire con lui solo quando è calmo. Se vi segue per casa cercate di ignorarlo e limitate i “premietti” solo a quando è tranquillo. Inoltre, molto spesso, anche la noia può influire sul comportamento di Fido: per questo fatelo uscire di casa almeno 3 volte al giorno e dedicate tempo di qualità al gioco e all’attività fisica. Farà bene ad entrambi.

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Redazione

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