A Sanza, un paesino nel Cilento, un cane è stato torturato e impiccato. un altro episodio di crudeltà agghiacciante, che ricorda molto da vicino la storia di Angelo, il cane seviziato e brutalmente ucciso a Sangineto.
Tutti ricorderanno la storia di Angelo, il cane seviziato e ucciso barbaramente per puro divertimento, che ha suscitato grande scalpore in tutta Italia (LEGGI ANCHE: IN PIAZZA PER ANGELO, IL CANE BASTONATO E IMPICCATO DA 4 RAGAZZI “NORMALI”). Avremmo voluto dimenticare un atto così crudele, lasciarcelo alle spalle come un brutto ricordo e sicuramente come qualcosa che non sarebbe mai più dovuto accadere, e invece, purtroppo, sembra non esserci mai fine alla crudeltà umana. Un episodio della stessa brutalità si è ripetuto a distanza di pochi mesi a Sanza, un paesino alle pendici del monte Cervati, dove è stato ritrovato il corpo senza vita di Ciccio, un povero meticcio torturato ed impiccato. A scoprire il cadavere del cane è stato un passante nel mentre andava alla ricerca di funghi. Ciccio era legato per il collo ad una staccionata e sul suo corpo erano evidenti i segni di tortura. Un’uccisione sadica, spietata, le cui dinamiche richiamano troppo da vicino il caso del povero Angelo, finito nelle mani di quattro spietati assassini nelle campagne di Sangineto, a Cosenza.
Ciccio era un docile meticcio di 4 anni, un cane buonissimo, a detta di tutti: Era buono, non faceva male a nessuno. Probabilmente si sarà fidato di chi poi lo ha ucciso – hanno raccontato ai vicini. Il proprietario del cane, incredulo di fronte a tanta crudeltà perpetrata sul suo povero cane, ha sporto denuncia ed è affiancato dall’Associazione Ambientalista Accademia Kronos – Sezione Provinciale di Salerno, i cui rappresentanti hanno dichiarato: Il disprezzo per la vita delle persone che impera e dilaga nella nostra società non deve farci meravigliare di fronte e gesti simili, in un territorio, oltretutto, ancora a vocazione rurale, con zone completamente brulle e poco abitate, dove la cultura della convivenza e del vivere civile sono ancora lontane dall’attecchire.
Il Vice Coordinatore Provinciale delle Guardie Giurate Zoofile Ambientali, Raffaele Iannone, ha affermato: Questi gravi episodi, purtroppo si stanno diffondendo ovunque, basta navigare in rete per trovare notizie terribili di poveri animali indifesi uccisi in modo barbaro e cruento, senza alcuna pietà, per il solo gusto di infliggere sofferenze. Atti ignobili, che dovrebbero tuttavia far riflettere molto, poiché oltre all’aver commesso un atto brutale che la legge classifica e persegue come reato, rappresentano un segnale di pericolo poiché siamo di fronte a persone disturbate e socialmente pericolosi. Attualmente sono in corso delle indagini per individuare i responsabili dell’empio gesto, anche perché non è il primo caso del genere che si verifica nello stesso territorio. Chiunque compia atti del genere va fermato, il prima possibile.
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