Il primo gatto poliziotto della storia

In Australia è stato reclutato per la prima volta un gatto poliziotto, in forze al corpo di polizia a cavallo di Surry Hills. Il felino è diventato una vera star del web ed è molto seguito dai media internazionali.

Abbiamo sempre sentito parlare di cani poliziotto, utilissimi in aeroporto per identificare narcotrafficanti o polveri esplosive e utilizzati in indagini per la scomparsa di persone. Grazie al loro fiuto infallibile, più volte è stato possibile sventare attentati e risolvere importanti casi giudiziari.  In Europa, la polizia impiegava segugi già nel XVIII secolo e, nel corso degli anni, il loro addestramento si è sempre più perfezionato. Mai era accaduto però che un gatto fosse utilizzato nei corpi di polizia. Mai fino a quando la NSW Mounted Police, la polizia a cavallo di Surry Hills, in Australia, ha deciso di reclutare un gatto rosso, con la missione di tenere lontani topi e altri animali molesti dalle stalle.

Il primo gatto poliziotto della storia

Il suo nome è Troop Cat Ed e vive insieme ai cavalli della polizia di Surry Hills. Sembra essere molto capace nel catturare i topi, che poi porta regolarmente come “trofeo” ai suoi superiori ed è dunque un gatto molto attento ai compiti che gli sono stati assegnati, ma ha un suo lato debole: ama dormire e infatti trascorre moltissime ore al giorno a sonnecchiare. Il sergente Kylie Riddell ha affermato: Fondamentalmente dorme sulla paglia circa 16 ore al giorno. È molto attivo al mattino e ha delle stalle preferite in cui gli piace stare.

Il primo gatto poliziotto della storia

Il felino, sin dal primo giorno del suo incarico, è diventato una star del web e non solo. Tutti i media australiani si sono interessati a lui e alle sue imprese e sulla pagina Facebook ufficiale della NSW Mounted Police ogni giorno vengono postate foto del micio, che, per i servigi resi nell’ambito della sua “nomina”, viene ripagato con tantissimo affetto e coccole da tutti gli agenti in servizio.

Il primo gatto poliziotto della storia

Photo Credits: Facebook

 

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