A Roma, nel quartiere Parioli, una donna, entrata in Chiesa col suo cane per assistere a una messa, è stata cacciata dal parroco per la presenza del quattro zampe.
È entrata in chiesa col suo cane, un dolcissimo e tranquillissimo Labrador Chocolate di nome Zen, dopo avergli fatto fare la sua consueta passeggiata. Ha sentito il desiderio di entrare nella Casa di Dio per ascoltare una messa, ma è stata cacciata in malo modo dal sacerdote. Il motivo? La presenza del suo cane. È accaduto a Roma, nella Chiesa di Santa Teresina in Panfilo, ai Parioli. Ed è così che un momento di preghiera si è trasformato in un’umiliazione pubblica: Mi sono sentita umiliata quando il sacerdote ha preso il microfono e mi ha intimato di andarmene. Le parole del sacerdote, che dovrebbero essere di amore e compassione, e che in questo caso sono state di profonda e ingiustificata intolleranza mi hanno ferita nel profondo anche perché era la prima volta che venivo allontanata da una chiesa, in piena funzione domenicale, a causa del cane. La casa di Dio dovrebbe essere un luogo di accoglienza, di conforto, di riparo; non certo un posto dal quale essere cacciati.
Nonostante i passi avanti fatti anche in campo legislativo, purtroppo ci sono ancora molti atteggiamenti discriminatori e molti impedimenti per i possessori di cani. La Chiesa non accetta di buon grado i cani e in merito alla questione da tempo è acceso un grande dibattito. Dal punto di vista della legislazione, non esiste una vera e propria normativa che regolamenti l’accesso degli animali nei luoghi di culto, ad eccezione delle Leggi n. 60 e del 2006 e n. 37 del 1974 riguardanti i cani guida, che hanno libero accesso ovunque, anche se spesso anche queste leggi non sono rispettate (LEGGI ANCHE NON VEDENTE RIFIUTATA IN HOTEL PER IL SUO CANE GUIDA: INFURIA LA POLEMICA ). L’ingresso dei cani in chiesa dunque sta alla discrezionalità delle singole parrocchie, ma il più delle volte l’atteggiamento nei confronti dei quattro zampe è molto pregiudizievole e sono piuttosto frequenti i casi di intolleranza (LEGGI ANCHE SACERDOTE CHIEDE L’EUTANASIA PER CAGNOLINA RIFUGIATA IN CHIESA e IL CANE è VECCHIO E MALATO: UN PRETE LO LASCIA MORIRE DI STENTI). L’episodio accaduto ai Parioli non è infatti il primo caso (LEGGI ANCHE CON I CANI DAVANTI LA CHIESA, CACCIATA IN MALO MODO: “QUI NON POSSONO STARE” e VANNO IN CHIESA CON IL CANE, IL PARROCO LI CACCIA VIA IN MALO MODO).
Su quest’ultima vicenda di Roma è intervenuta anche il Presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali Carla Rocchi, che ha affermato: Dov’è finito il concetto di accoglienza? Nel giorno in cui è iniziata la chiusura delle Porte Sante, il sacerdote di Santa Teresina in Panfilo non poteva scegliere modo peggiore per celebrare la fine dell’Anno Santo che, vorrei ricordarlo, è dedicato alla Misericordia e, quindi, proprio all’accoglienza dell’altro. Sacerdoti e gerarchie ecclesiastiche mi sembra abbiano un rapporto decisamente conflittuale con gli abitanti non umani del creato. E infatti, accanto ad esempi di straordinaria generosità e sensibilità, troviamo altrettanti episodi che rivelano una profonda idiosincrasia, sino ad arrivare a gesti di vera e propria stizza: quello di Santa Teresina in Panfilo non è un fatto isolato. Per questo, sarebbe meraviglioso se il Santo Padre ricordasse a tutti l’importanza di amare e rispettare tutte le creature di Dio, animali compresi. Così, ne sono sicura, le chiese tornerebbero a riempirsi. Parole che dovrebbero far riflettere.
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