Sono viste un po’ come ‘l’incubo‘ dell’estate; escono allo scoperto con i primi caldi e si nutrono del nostro sangue per tutta la stagione. Ma dove vanno d’inverno le zanzare? Se alcune specie entrano in una sorta di letargo per proteggersi dalle temperature che altrimenti le risulterebbero letali, altre hanno imparato a resistere anche ai climi più rigidi. Pare che con il ribasso delle temperature questi minuscoli animali si nascondano, poiché sotto i 23° morirebbero; ma non è così per tutti.
Lo stato assunto da alcune specie di zanzare adulte in inverno è noto come diapausa; ovvero una condizione nella quale l’organismo di questi insetti va in stand-by. Durante le stagioni più fredde, in pratica, la zanzara non si muove, non si nutre e non cresce; una sorta di letargo attraverso il quale gli insetti ‘estivi’ riescono a sopravvivere alle temperature invernali, altre sopravvivono in diverso modo.
La diapausa delle zanzare non può superare i sei mesi e durante questa fase gli insetti adulti si mettono al riparo in luoghi appartati, come grotte o cavità di tronchi; in certi casi si nascondono anche in cavità artificiali nei luoghi costruiti dall’uomo: solai, cantine e garage. Tra le specie più comuni in Italia, affronta la diapausa la Culex Pipiens, la zanzara tigre, invece, conosciuta con il nome scientifico di Aedes Albopticus, è una specie di origine tropicale e non riesce a sopravvivere all’inverno neanche in diapausa. A sopravvivere con più facilità sono le uova che resistono ad ogni temperatura e si schiudono in primavera; per questo motivo, in autunno, le femmine depongono una grande quantità di uova. Tuttavia l’aumento delle temperature ha creato nuove specie resistenti al freddo. La Aedes Japonicus che arriva dal Giappone e la Aedes Koreicus che proviene dalla Corea, stanno imparando a resistere a temperature sempre più basse e continuano la loro attività ancora fino ad ottobre; nei casi in cui le temperature lo consentono alcuni esemplari sopravvivono anche in inverno inoltrato.
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