Enpa Onlus contro la preapertura della caccia: “Iniziativa indecente”

In vista della preapertura della caccia prevista per il 1 settembre, avevamo già affrontato le proteste mosse dal WWF, che elencava i rischi per una fauna già pesantemente scossa e stressata dagli incendi in tutta Italia. Nei giorni scorsi anche Enpa Onlus, Ente Nazionale Protezione Animali, si è schierata contro questa decisione presa da molte Regioni italiane, definendo l’ordinanza che approva la preapertura: “Arrogante, indecente e inqualificabile“.

Non è un mistero il fatto che le fiamme abbiano distrutto, durante tutto il corso dell’estate 2021, gli habitat naturali di decine di animali autoctoni e migratori; la preapertura della caccia, come sottolineano molte associazioni animaliste, rappresenta dunque una minaccia serie a molte specie. Diversi uccelli, inseriti nella lista degli ‘animali cacciabili’, per esempio potrebbero rischiare addirittura di scomparire quasi completamente.

La preapertura della caccia

Secondo quanto si apprende dall’articolo condiviso da Enpa Onuls sulla propria pagina Twitter ufficiale, nella giornata del 3 settembre scorso il Tribunale Amministrativo regionale (Tar) di Catania aveva accolto le sollecitazione da parte di alcune associazioni ambientaliste e animaliste; la stagione della caccia era stata, infatti, sospesa fino al 1 ottobre. Tuttavia, un’ordinanza arrivata qualche ora dopo, ha ribaltato completamente la situazione e ha riaperto la stagione venatoria in tutta la Sicilia. Sabato 4 settembre, domenica 5, sabato 11 e domenica 12, si potranno cacciare colombaccio e coniglio selvatico in tutta la Regione.

La decisione non ha accolto il consenso delle associazioni animaliste e ambientaliste; queste continuano a sostenere come i danni causati dagli incendi uniti alla caccia, possano rappresentare una minaccia importante per la fauna selvatica. Dal 19 settembre, infatti, non è previsto nessun limite di caccia fino al 31 gennaio. Le associazioni animaliste, compresa l’Enpa, hanno subito una doccia fredda dall’ordinanza e hanno richiesto “un incidente di esecuzione al presidente Tar Catania“.

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