Ucraina, bombe sugli zoo: tanti gli animali che saranno abbattuti

La guerra in Ucraina continua a fare vittime anche tra gli animali; dopo i bombardamenti agli zoo tante le creature che dovranno essere abbattute. Una situazione che amplifica la tragedia vissuta dagli addetti delle strutture che fino ad ora hanno cercato di proteggere, in ogni modo, mammiferi, anfibi, volatili e rettili di ogni specie.

Le bombe in Ucraina sono sono arrivate anche sopra gli zoo del paese colpito dalla guerra. L’orrore di un conflitto che sta continuando a trascinare una terribile scia di morte è arrivato anche agli animali. Tra le creature abbandonate, quelle randagie o rimaste sole, anche specie (alcune molto rare) che vivono negli zoo dovranno andare incontro alla morte.

Impossibile trovare un modo per trasportarli e un luogo pronto per accogliere tutti gli esemplari. Così i responsabili delle strutture saranno costretti a compiere una scelta sofferta: abbattere gli animali che non possono avere altra possibilità di sopravvivere altrove.

La situazione degli animali in Ucraina

Non si arresta l’orrore della guerra in Ucraina e tra le vittime, di cui continua ad arrivare tragica notizia, anche molti animali. Sono tante le creature, abbandonate, rimaste sole, o che hanno sempre vissuto in strada, andate incontro alla morte. Alcune sono riuscite a salvarsi scappando con i loro proprietari nei trasportini o avvolti in coperte; altri sono stati salvati da associazioni che si sono prese cura di loro o, nei casi più fortunati, portandoli in salvo. Ma per molti altri la situazione è rimasta tragica; come ad esempio per tanti animali che hanno vissuto la loro vita nelle gabbie degli zoo.

lama

Nei giorni scorsi avevamo affrontato la situazione drammatico dello zoo di Kiev; oggi, purtroppo come riferisce Ansa, nell’ecoparco di Kharkiv, distrutto dagli attacchi russi, molti animali dovranno essere soppressi; si tratta di tigri, leoni e orsi che non potranno essere trasportati in alcun modo. Questo l’annuncio straziante che si è trovato a fare il fondatore dell’Ecopark, Alexander Feldman, in un video messaggio, citato da Ukrainska Pravda. “L’Ecopark non c’è più. Oggi si sta prendendo una decisione, abbiamo un’ora fino a sera, o per uccidere tutti, farli addormentare, o pensare al trasporto. Ma non c’è nessun posto dove mandarli“.

Una strage nella strage

Ma non si tratta degli unici animali vittime della guerra; dopo la strage di cani al canile di Borodyanka, secondo quanto riportato ancora da Ansa, nella regione di Chernihiv, nell’Ucraina settentrionale, si sono registrate altre stragi di cani e mucche. Inoltre, come rende noto il Daily Star, dopo il bombardamento allo zoo per bambini di Yasnohorodka, alcuni animali sono morti di fame e altri sono stati attaccati dai cani randagi, e alcuni sembra siano stati utilizzati come ‘tiro al bersaglio‘ dalle truppe russe.

Come ha riferito Akim Akimenko, proprietario dello Yasnohorodka Eco Park, all’emittente locale MyKiev: “Il nostro zoo è quasi interamente distrutto. Abbiamo grandi difficoltà a nutrire e mantenere gli animali. Stiamo cercando di evacuarli e chiediamo aiuto per organizzare un corridoio di evacuazione“. Come afferma ancora Ansa, riportando le notizie di Ukrinform, pare che alcuni animali provenienti da un altro ecoparco vicino Kiev siano stati protagonisti di una missione di salvataggio. Salvati lama, alpaca, rari pellicani rosa, cammelli, bufali, mucche scozzesi, asini e pony.

cani profughi Ucraina
Cani profughi dall’Ucraina salvati al confine con la Romania. @Oipa International

Ed infine, la situazione sembra essere estremamente drammatica anche per gli animali, estremamente denutriti, che aspettato di passare il confine con i loro proprietari. Come riferisce il Fondo internazionale per il benessere degli animali: “Quando siamo arrivati alla stazione ferroviaria di Przemysl – al confine tra Polonia e Ucraina – abbiamo scoperto che i veterinari erano completamente esausti – ha riferito l’organizzazione, secondo quanto scrive Ansa Ogni giorno il team si occupa di 200, tra cani e gatti, che arrivano in treno in Polonia“.

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