Buffi, spesso romantici e incredibilmente affascinanti, i pinguini sono, ad oggi, una famiglia animale che rischia di scomparire. Sono diverse le ricerche scientifiche che dimostrano come inquinamento, riscaldamento globale e molteplici attività umane stanno mettendo in pericolo un uccello di cui, attualmente, resistono solo venti specie. La Giornata Mondiale dei Pinguini nasce proprio per accendere i riflettori su questa condizione.
Si celebra il 25 aprile a livello globale ed è atta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle minacce che incombono su queste creature che abitano principalmente l’Antartide; la Giornata Mondiale dei Pinguini nasce infatti a scopo divulgativo e per rendere noti i rischi che incombono su queste specie e devono essere arginati.
Inquinamento, la pesca intensiva a cui si aggiunge (anche come conseguenza) la scarsità di cibo in natura, sono alcune delle minacce per i pinguini. A queste si addizionano tutti i pericoli derivati dai cambiamenti climatici e dal surriscaldamento globale.
Attualmente si contano meno di venti specie diverse di pinguini distribuiti su tutta la Terra; conseguenza delle varie minacce che hanno portato questi uccelli marini a rientrare nella Lista Rossa delle specie a rischio estinzione della IUCN. E se i rischi causati dall’uomo come l’inquinamento e la pesca intensiva hanno già causato molti danni alle popolazioni dei pinguini, oggi anche il cambiamento climatico in atto rappresenta una minaccia pressante. Ad essere particolarmente minacciato è il Pinguino Imperatore, la specie più grande presente sul Pianeta; ma le altre specie non appaiono esonerate dai pericoli.
Come ogni Giornata Mondiale dedicata agli animali tende a ricordare, la salvaguardia di ogni specie presente sulla Terra è fondamentale per la sopravvivenza di interi ecosistemi; i pinguini, ovviamente, non fanno eccezione. Tuttavia, questi uccelli sembrano particolarmente in pericolo anche secondo quanto riferisce uno studio pubblicato a marzo 2021 su Geophysical Research Letters. Dalla ricerca si evincono, in particolare, gli esiti negativi del cambiamento climatico. L’aumento e l’intensità della pioggia nell’Antartide, infatti, è in grado di accelerare la riduzione dei ghiacciai; procurando nello specifico l’erosione o la fratturazione idrica causata dallo scioglimento. Questo mette a rischio gli ecosistemi e la fauna locale, compreso il Pinguino Imperatore.
Il Pinguino Imperatore dipende dal ghiaccio stabile, soprattutto durante il periodo riproduttivo; di conseguenza, come si legge in un articolo del WWF: “La formazione tardiva, lo scioglimento precoce o persino la mancata formazione del ghiaccio marino, riduce fortemente le possibilità di successo riproduttivo e la sopravvivenza della specie nelle aree di riproduzione“. Non solo, la riduzione dei ghiacci mette a rischio anche i giovani pinguini, costringendoli ad entrare in acqua quando non sono ancora pronti e rischiando dunque di morire. La situazione, attualmente, appare piuttosto allarmante; sono diverse, infatti, le colonie di pinguini a rischio di sopravvivenza proprio come conseguenza della scomparsa dei loro habitat naturali.
Secondo i ricercatori dello studio pubblicato su Geophysical Research Letters l’aumento medio delle temperature potrebbe portare ad una riduzione del circa 50% delle colonie di pinguini, attualmente, presenti in Antartide. A fronte di questo, dunque, è fondamentale muoversi per la salvaguardia di queste creature. Progetti di pesca sostenibile e la promozione di aree protette, sono attività indispensabili, come sostiene anche il WWF. A queste vanno associate economie che non si basino sul carbonio, ma che tendano a ridurre il più possibile le emissioni; solo in questo modo si potranno proteggere gli ecosistemi e prevenire conseguenze irrimediabili alla flora e alla fauna.
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