Si tratta di una vera e propria polemica social, quella nata dopo il caso che ha visto protagonista uno squalo in Sardegna; come si apprende bene dalle immagini diffuse sul web, il predatore del mare sarebbe stato tirato fuori dall’acqua per permettere a turisti e bagnanti di scattare selfie e foto.
Si trovava in un reale stato di malessere lo squalo che, suo malgrado, si è reso protagonista di una spiaggia della Sardegna; l’animale sarebbe stato prelevato dal mare per consentire alle persone presenti sulla battigia di scattare foto e selfie; tuttavia, prima di essere ributtato nelle acque di Fontanamare, pare sia passato diverso tempo.
Al di là delle tempistiche, comunque, gli animalisti parlano di vero e proprio reato; maltrattamento nei confronti di una specie acquatica e che dunque potrebbe essere severamente punito dalla legge. Intanto scatta la denuncia.
Sembra aver suscitato una polemica scaturita in una denuncia da parte degli animalisti il caso dello squalo tirato fuori dal mare in Sardegna; un piccolo spiaggiato a Fontanamare che, prima di essere riportato in acqua, è stato trascinato a riva per consentire ai presenti di immortalarlo in video e fotografie. L’esemplare dovrebbe essere, con molta probabilità, una verdesca, creatura innocua vittima di un fenomeno di maltrattamento che ha indignato tanti. Solo dopo le proteste di alcuni bagnanti, infatti, il piccolo squalo ha potuto ritrova il largo; ma il suo ritorno in mare ha subito qualche complicazione, visto che la povera creatura era boccheggiante prima di tornare a riadattarsi. Il video, pubblicato da Cagliaripad.it, si è trasformato subito in virale; immediata la protesta da parte degli animalisti.
Sono tanti gli utenti intervenuti sui social, i quali hanno aspramente contestato l’atteggiamento dei bagnanti che hanno portato il piccolo squalo a riva. Sulla vicenda è intervenuto anche l’influencer animalista Enrico Ricci che ha comunicato di aver dato incarico ad uno studio legale di far luce sull’accaduto. Legalmente, considerato che l’animale è sottratto con la forza dal suo habitat e che si trova evidentemente sottoposto a sevizie (considerando le sue palesi condizioni di malessere), si potrebbe trattare di un vero e proprio reato; tale accusa fa riferimento all’Art. 544-ter c.p. (che punisce chi cagiona sevizie o lesioni a un animale). Confermata questa ipotesi di reato, i legali chiedono che il fatto sia accertato e che anche i responsabili siano individuati e deferiti alla competente Procura della Repubblica. Che il fatto esponga un concreto atto di maltrattamento sembra, tuttavia, tutt’altro che ipotetico per animalisti e tanti utenti social.
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