Il mailbombing per la salvezza dei pavoni

Hanno superato il centinaio i pavoni di Punta Marina, in Provincia di Ravenna. La loro situazione sta facendo discutere le associazioni animaliste, ma non solo. Diversi i gruppi che si sono mossi per la loro tutela e che si battono contro le misure drastiche, come la cattura che difatti sarebbe stata autorizzata dal Comune.

L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali continua a battersi per la salvezza dei pavoni di Punta Marina in Provincia di Ravenna. Tali volatili sono presenti nella località balneare da tempo, ma fino a qualche anno fa il loro numero non superava la trentina. Oggi, i pavoni hanno superato il centinaio di esemplari e questo avrebbe generato la preoccupazione di qualcuno che auspica verso il contenimento della specie. Tra le misure considerate anche la cattura degli esemplari, misura che non ha trovato d’accordo tante associazioni animaliste (e non solo). Tanti i gruppi che continuano a lottare per la salvezza dei pennuti e Oipa ha lanciato un mailbombing.

pavoni a Punta Marina
Pavone – VelvetPets

La protesta per proteggere i pavoni

Come sottolinea l’Oipa di Ravenna, l’azione messa in pratica contro i pavoni di Punta Marina Terme non tutela in alcun modo il benessere degli animali. Come specifica l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, i pavoni sono abituati alla vita libera e a Punta Marina sono diventati un’attrazione coloratissima e amatissima dai turisti che scelgono la località balneare. Di conseguenza, andrebbero valorizzati e non abbattuti. Ma l’Amministrazione Comunale non sembra dimostrarsi dello stesso avviso, tanto da autorizzare la cattura degli esemplari. A tal proposito, Oipa ha deciso di lanciare una petizione online, un mailbombing, per la salvezza dei pavoni.

Chiunque può sottoscrivere la protesta nella pagina web dedicata che inoltrerà automaticamente la lettera di dissenso alle autorità coinvolte nella decisione di consegnare i coloratissimi e affascinanti volatili ad un allevatore di suini. Una misura per la quale, oltretutto, non sono previsti vincoli che possano vietare la vendita o la soppressione per scopi alimentari. Oggi, sono circa trenta i pavoni che, abbandonati da un privato nella pineta del lido ravennate, rischiano di finire i loro giorni, nella migliore delle ipotesi, in una voliera o, nella peggiore, soppressi.

Pavone
Esemplare maschio di pavone – VelvetPets

La diffida al Comune

Come dichiara Giovanna Augello, delegata dell’Oipa di Ravenna, in un comunicato stampa ufficiale: “Anziché valorizzare la loro presenza, come elemento di biodiversità nel Parco del Delta del Po, l’Amministrazione comunale di Ravenna preferisce sbarazzarsene assecondando le lamentele di alcuni cittadini. Eppure, per raggiungere una serena convivenza con i residenti sarebbe sufficiente adottare alcune misure ecologiche, come una maggiore pulizia stradale e dei dissuasori idonei“. La protesta dell’Oipa non è un appello solitario.

Essa, infatti, si unisce alle proteste dei cittadini di Ravenna e delle associazioni locali che chiedono una soluzione di buon senso. Già nei mesi scorsi, infatti, i residenti hanno diffidato il Comune di Ravenna. Nella diffida una chiara lamentela rispetto al fatto che nell’avviso pubblico per la manifestazione d’interesse, pubblicato lo scorso mese di novembre, non vi siano sufficienti garanzie per la salute e il benessere degli animali. Come ribadisce Giovanna Augello: “Potrebbero finire in voliere di misura anche ridotta e non si esclude l’eventuale soppressione per scopi alimentari“.

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