Quali sofferenze si “celano” dietro alle mostre canine?

Le mostre canine sono veri e propri concorsi in cui i cani sono giudicati per diversi aspetti, principalmente le loro caratteristiche fisiche. Purtroppo, però, non si valuta spesso la sofferenza che certi quattro zampe sono costretti a sopportare per raggiungere alcuni canoni di ‘bellezza’.

Partiamo dal presupposto che le mostre canine non sono certo gare desiderate dai cani. Si tratta di concorsi nati per volere degli esseri umani che fanno sfilare ed esibire i loro quattro zampe, sperando di renderli perfetti agli occhi di giudici che valuteranno alcuni canoni precisi. Oltre alla prestanza fisica e ad alcuni aspetti legati alla razza, ad essere ‘giudicati’ sono i canoni estetici. Volendo fare un esempio su tutti, però, i cani brachicefali hanno diversi problemi di salute conclamati dovuti proprio al loro muso schiacciato. E come queste razze, molte altre sono costrette a patire delle vere e proprie sofferenze.

Mostre canine e sofferenze per i cani
Mostra canina, esemplare di Schnauzer Nano – VelvetPets

Mostre canine e standard da modificare

Nelle mostre canine i cani si esibiscono e portano in ‘scena’ tutti i tratti voluti dal loro pedigree. In questi eventi si esalta il cane di razza pura e l’allevamento dei vari esemplari. Insomma, l’attenzione non è posta sul cane in quanto fedele compagno di vita e sulle sue capacità relazionale, bensì sulle abilità che esso ha rispetto ai requisiti del concorso. Sono preparati per concorrere alle competizioni e devono ottenere il ‘miglior’ aspetto possibile così come stabilito dagli standard estetici. Tuttavia, per molti di questi cani il processo per arrivare a sfilare in passerella in condizioni ‘perfette‘ non è privo di sofferenze. Abbiamo citato in particolare, come esempio più eclatante, tutti i cani brachicefali, come i Carlini o Bulldog francesi. Ebbene, questi cani sono esposti a problemi di salute veramente importanti.

La brachicefalia, del resto, è una vera e propria patologia legata alla selezione di questi animali. La sindrome dei cani brachicefali, spesso grandi protagonisti delle mostre canine, è detta anche BAOS ed è una conseguenza della conformazione innaturale che assumono lo scheletro, la testa e il muso di questi quattro zampe. Tra i disturbi alla salute sicuramente quello respiratorio. Infatti, il setto nasale molto corto, la base della lingua troppo grossa, l’esofago eccessivamente lungo e deviato possono provocare il ristagno di cibo e saliva. Disturbo a cui si accompagnano, spesso, ernia iatale e reflusso gastroduodenale. Si tratta di cani considerati vulnerabili, ma questo non blocca le continue pressioni che arrivano da molti allevamenti.

Cane razza Carlino
Cane di razza Carlino, brachicefalo – VelvetPets

A tal proposito sarebbe auspicabile che i giudici delle mostre canine tenessero conto dell’aspetto di questi cani, ormai stravolto. Se infatti gli standard continueranno ad essere sempre gli stessi (o persino aggravati) per questi cani le sofferenze saranno sempre più elevate. A tal proposito, come riporta il sito GreenMe, l’Associazione Internazionale PETA aveva scritto al presidente del Kennel Club, chiedendo di non ammettere le razze brachicefale al Crufts, il più grande evento mondiale di mostre canine. L’obiettivo è che cani con seri problemi di salute dovuti agli standard della razza possano finalmente essere liberati dalle sofferenze. E poi, è importante chiarire che per i veri amanti degli animali la perfezione estetica non è di certo un requisito importante.

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