Ecco+dove+andranno+a+finire+gli+ippopotami+di+Pablo+Escobar
velvetpetsit
/2023/04/05/dove-finiranno-gli-ippopotami-di-pablo-escobar/amp/
Curiosità

Ecco dove andranno a finire gli ippopotami di Pablo Escobar

Gli ippopotami di Pablo Escobar, uno dei più famigerati trafficanti di droga morto nel 1993, saranno trasferiti. Questo trasferimento costerà alla Colombia, dove si trovano attualmente i 70 esemplari, circa 3,5 milioni di dollari. 

Il famigerato e sanguinario narcotrafficante Pablo Escobar negli Anni Ottanta aveva fatto arrivare quattro ippopotami dall’Africa alla Colombia. Dopo la sua morte, nel 1993, gli animali sono stati lasciati liberi di vagare in un’ampia area paludosa del dipartimento di Antioquia. Questa situazione, però, aveva causato non pochi problemi alle autorità ambientali locali, praticamente impotenti nella gestione e nel controllo di questi esemplari. Dopo diversi momenti controversi, alla fine gli amministratori colombiani hanno deciso di catturare e spostare quasi la metà degli ippopotami presenti. Oggi oltre 130.

Ippopotami (immagine d’archivio a scopo illustrativo) – VelvetPets

La storia degli ippopotami di Pablo Escobar

Secondo quanto deciso dalle autorità colombiane, gli ippopotami appartenuti a Pablo Escobar saranno trasferiti al Santuario di Ostok, nel nord del Messico e in una struttura non ancora identificata in India. In Messico saranno trasferiti 10 esemplari, in India 60 ippopotami. Secondo quanto riporta La Zampa, il proprietario del Santuario di Ostok, Ernesto Zazueta, avrebbe affermato che l’intera operazione potrebbe costare alla Colombia più di 3,5 milioni di dollari. Da quanto riferito gli animali saranno attirati con le esche in appositi recinti. Lì rimarranno confinati fino al momento in cui saranno trasferiti in speciali casse per il trasloco. Il trasferimento sembra ormai l’ultima alternativa dopo i numerosi tentativi di contenimento della popolazione.

Dopo la morte di Pablo Escobar gli ippopotami sono fuggiti dalla zona in cui erano confinati. Il Governo ha tentato più volte a frenare la riproduzione e il ripopolamento degli animali. Ma ogni tentativo è risultato inutile. Il numero degli animali, oggi, è cresciuto talmente tanto fino ad arrivare al bacino sul fiume Magdalena. Nel 2009 si era anche provato ad abbattere gli animali, ma questa azione è stata bloccata dopo una foto che ha procurato l’indignazione del paese. Diverse le azioni pensate, come la sterilizzazione generale, ma gli ippopotami si riproducono più velocemente di quanto gli esperti riescano a calcolare. In definitiva dei quattro ippopotami fuggiti, oggi ne esistono oltre 130 esemplari, la più grande popolazione fuori dall’Africa. Ma in Colombia, non essendoci predatori naturali, gli esemplari potrebbero superare i 1000 entro il 2034.

Ippopotamo adulto e ippopotamo cucciolo – VelvetPets

Oltre ad un ripopolamento continuo gli ippopotami di Pablo Escobar stanno danneggiando anche l’ecosistema della Magdalena. Infatti, ogni ippopotamo mangia circa 40 kg di erba a notte. Questo significa che i loro escrementi sono potenzialmente in grado di avvelenare l’acqua: uccidono i pesci e mettono in pericolo tutta la biodiversità che si trova lungo in corso d’acqua. Ad aggravare la situazione degli ippopotami in Colombia anche il sempre più crescente conflitto con la popolazione locale, gli attacchi infatti sembrerebbe sempre più frequenti negli ultimi anni. Anche se qualche anno fa per questi animali si erano arrivati a considerare diritti pari a quelli umani, è innegabile che i problemi non sono da sottovalutare. Per questo ad oggi il trasferimento rappresenta l’unica soluzione che tutela tutti. Una misura che soddisfa gli animalisti che si erano opposti all’abbattimento e che tutela anche il fiume Magdalena.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

Recent Posts

Per quanti giorni si può lasciare un gatto in casa da solo? Molti sbagliano, i rischi sono elevatissimi

I gatti sono noti per la loro indipendenza, ma ciò non significa che possano essere…

2 ore ago

Come accertarsi che il nostro cane è felice: le domande da porsi per capirlo

Avere un cane significa entrare in un mondo di responsabilità, gioie e scoperte. Uno degli…

5 ore ago

Cosa fare quando un pesce muore dentro un acquario, errori che compromettono gli altri esemplari in vita

Argomento delicato, ma inevitabile per chiunque gestisca un acquario: la morte dei pesci. Questo evento,…

8 ore ago

Gatti che ‘cinguettano’: cosa significa questa vocalizzazione tipica del felino

I gatti sono creature affascinanti e complesse, dotate di una vasta gamma di vocalizzazioni che…

11 ore ago

Come gestire gli acquari quando si va in vacanza: la guida per evitare morti improvvise o malfunzionamenti dell’apparecchio

Gestire un acquario mentre si è in vacanza può sembrare una sfida, ma con i…

20 ore ago

Come insegnare il richiamo al cane: la guida completa stilata dai cinofili esperti

Insegnare il richiamo al proprio cane è una delle competenze fondamentali per garantire la sua…

23 ore ago