Cancro negli animali: come comportarsi e cosa è meglio fare

La scoperta del cancro negli animali fa ancora paura, esattamente come accade per l’uomo. Ecco come affrontare al meglio la malattia.

La medicina negli ultimi anni ha fatto passi da gigante e ha permesso di rendere guaribili malattie che prima non lo erano, anche attraverso cure che risultano essere meno invasive rispetto al passato. Nonostante questo, la parola “tumore” continua a fare paura e si arriva a pensare di non farcela quando si riceve la diagnosi.

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Come comportarsi in presenza di un cancro negli animali – Foto | Velvetpets.it

Una sensazione simile la si avverte anche quando si parla di cancro negli animali, ben sapendo quanto sia forte il legame che si instaura tra il proprietario e il suo amico, considerato spesso un membro della famiglia. L’idea di vederlo stare male a causa del peggioramento dei sintomi spaventa e si teme di non riuscire a sopportarlo.

Cancro negli animali: la grande paura di chi li ama

Chi ha avuto almeno una volta nella sua vita un amico a quattro zampe, cane o gatto che sia, sa bene quanto sia forte il legame che si riesce a instaurare. Molto spesso può risultare pesante riuscire a separarsi anche solo per poche ore e si arriva a decidere di averli con sé anche in vacanza.

Proprio per questo si prova a non pensare al momento in cui loro non faranno più parte della nostra vita, cosa che è però inevitabile. Questa paura diventa concreta quando viene diagnosticato il cancro negli animali, realtà che tanti vivono in prima persona e che getta nello sconforto perché si inizia a pensare che la malattia possa essere più forte.

Riuscire a guarire non è così impossibile, ma ancora troppo spesso, specialmente nelle forme più gravi, la patologia può portare alla morte. E’ bene quindi sapere come riuscire ad affrontarla, in modo tale da essere di aiuto al malato e da soffrire il meno possibile (vale da entrambe le parti).

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In caso di cancro l’intervento può essere necessario – Foto | Velvetpets.it

Come affrontare la situazione

La diagnosi di cancro negli animali porta a vivere sensazioni piuttosto simili a quelle che si provano quando a essere malato è un parente, non è certamente esagerato pensarlo. Del resto, in entrambi i casi si vorrebbe che chi ha ricevuto la diagnosi possa guarire e mettersi alle spalle i momenti difficili.

La certezza può arrivare ovviamente dal veterinario, ma è importante che ogni proprietario possa analizzare comportamenti “sospetti” e segnalarli al medico per poter agire in via tempestiva. Spesso è possibile accorgersi della presenza di un tumore attraverso la comparsa di un nodulo ben visibile, in altri casi chi è affetto da linfoma può notare un ingrossamento dei linfonodi.

Ci sono però altre anomalie che dovrebbero metterci in allarme e che necessitano di un consulto in tempi brevi. Tra questi possiamo citare difficoltà di masticazione e di deglutizione, sanguinamenti senza causa apparente in ogni parte del corpo, difficoltà respiratorie o tosse persistente, perdita di appetito o perdita di peso, zoppia o problemi a camminare, alitosi e perdita di bava o sangue dalla bocca, ferite o ulcere che non guariscono, cambi di abitudine e difficoltà nella minzione e nella defecazione.

In caso di dubbio il nostro amico verrà sottoposto a un esame citologico, che non risulta essere doloroso, se necessario si procederà con una biopsia localizzata, che permetterà di avere una diagnosi. A volte può essere necessaria anche una radiografia per capire se la patologia abbia già colpito altri organi.

Spetta ovviamente al medico decidere come muoversi. Se il problema è localizzato e l’animale non è troppo anziano, si può procedere con un intervento per rimuovere la massa tumorale. Anche in questo caso, come accade per l’uomo, è possibile convivere con la malattia ed effettuare cure specifiche quali chemioterapia e radioterapia, spesso anche in combinazione.

Se invece la malattia è ormai degenerata, resta inutile pensare a un’operazione, si dovrà così valutare se sia meglio procedere con l’eutanasia per evitare sofferenze che possono risultare inutili.

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