Ci sono prime volte per tutto nella vita. E questa è la prima volta che ci capita di intervistare un cane. Ma lui non è un cane come tutti gli altri: stiamo parlando di Rubacuori, o meglio di Ruby, già star del web, nonché presidente dell’associazione Secondazampa, organizzazione no profit che si occupa di aiutare i cani in difficoltà, divenuta nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per coloro che amano gli animali. Lui che ha passato i primi 8 anni della sua vita in un canile (prima di essere adottato da Carola e dalla sua famiglia) ha voluto raccontare la sua esperienza in un libro auto pubblicato, Il cubo di Ruby, oggi rieditato da Sperling & Kupfer con il titolo Avevo solo una manciata di stelle. La storia vera del cane Ruby e distribuito in tutte le migliori librerie.
Ruby, come prima cosa, cosa ricordi del tuo passato?
In realtà, nonostante il libro possa trarre in inganno, non amo parlare troppo di quegli anni. E’ stato un periodo buio, che mi ha lasciato addosso tante paure. Il giorno che mi piace ricordare, invece, è stato quel 21 gennaio di 5 anni fa, quando il marito di Carola mi ha adottato dal canile e mi portato a vivere con loro. Solo dopo ho saputo che ero il regalo per il suo compleanno, perché lei aveva visto la mia foto su un sito e si era letteralmente “innamorata” di me. E devo dire che anche io l’ho ricambiata subito…
Come sono stati i tuoi primi giorni in quella nuova famiglia?
Felici, ma difficili. Avevo timore di tutto: delle scale, del parco, dei rumori che non avevo mai sentito e, addirittura, delle persone che mi venivano a conoscere. Pensate che quando suonava il campanello di casa, correvo a nascondermi. Poi, grazie all’amore di Carola e anche grazie alle continue sollecitazioni di mia sorella quadrupede, Ciccolina detta Cicco, anche se noi preferiamo chiamarla “Sua Graziosità”, sono riuscito a sciogliermi. Adesso, quando gli amici vengono a trovarci, sono il primo a salutare e a volere le coccole.
Cosa vorresti che le persone imparassero dalla tua storia?
Vorrei, con un pizzico di presunzione, riuscire ad aprire gli occhi a chi ancora non lo ha fatto. Perché purtroppo, ci sono ancora tanti, troppi animali condannati a vivere tutta la loro vita in gabbia, anche se non hanno commesso alcun reato. Magari non sono belli, non sono giovani o non sono di razza, magari sono come me, una specie di incrocio tra un setter e uno 500 incidentata. Ma sono capaci di tantissimo amore, insomma abbiamo tutti diritto a una seconda possibilità, anche noi quattrozampe.
Ruby, quali sono i tuoi progetti per il futuro, a quando il prossimo best seller?
In effetti sto pensando a un altro libro. Probabilmente appena Carola avrà un po’ di tempo in più. Anche perché mi fido molto del suo giudizio e della sua mano. Al momento, comunque, sono davvero contento di un nuovo progetto che è partito in una scuola elementare, dove alcuni bambini di quinta (non ve l’ho detto, ma io i bambini li adoro proprio!) hanno deciso di riscrivere la mia storia attraverso i loro disegni, per spiegarla poi a bimbi ancora più piccoli. Ci tengo molto e non vedo l’ora che esca. Loro sono stati fantastici e poi per insegnare agli adulti il rispetto per gli animali, non c’è niente di meglio di un bambino.