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Marijuana per cani e gatti molto malati. Obiettivo: alleviare la sofferenza

Ecco un argomento destinato a far discutere. Perché dagli Stati Uniti arriva la notizia che molto presto anche i cani e gatti del Nevada potrebbero beneficiare di un trattamento veterinario particolare a base di marijuana. Il senatore democratico Tick Segerblom, infatti, ha presentato un disegno di legge al parlamento locale per consentire ai proprietari di pet di ottenere il medicinale a base di Thc per i propri animali domestici, previa prescrizione di un veterinario il quale certifichi che la malattia dell’animale può essere alleviata da quel tipo di medicina.

Gli effetti benefici della marijuana sui malati terminali umani per alleviare alcuni sintomi come il dolore, la nausea legata alla chemioterapia o le convulsioni epilettiche, sono piuttosto noti. Ma già da diverso tempo, in America, i proprietari di animali, insieme ad alcuni veterinari più all’avanguardia, sostengono che lo stesso principio sta aiutando diversi cuccioloni domestici a gestire dolori e malattie croniche. Tra i promotori di questa iniziativa Doug Kramer, medico californiano, da tempo impegnato nella cura di svariate patologie animali attraverso i derivati della canapa.

MALATTIE DEI CANI: COME CURARE LA CHERATITE

L’illuminato dottore sembra abbia alleviato le sofferenze di oltre 500 bestiole e il tutto è rigorosamente documentato. L’idea gli venne quando il suo Husky femmina, Nikita, si ammalò di cancro e lui decise di tentare un approccio curativo attraverso tisane alla marijuana, in dosi sostenibili dall’organismo dell’animale. Presto si accorse che con l’uso veterinario della cannabis il cane riusciva a sopportare meglio i forti dolori e che l’appetito aumentava, mantenendo livelli stabili. Da quel momento prese la coraggiosa decisione di sfidare apertamente il sistema e iniziare a prescrivere cannabis anche ad altri suoi pazienti animali. Fatto sta, che bisogna guardare con cautela al futuro, poiché secondo altri illustri scienziati, gli effetti collaterali possono essere maggiori dei benefici e ci vogliono almeno 10 anni di sperimentazione per mettere a punto una vera e propria cura in grado di funzionare senza rischi. E chissà quanti altri ce ne vorranno affinché una terapia rivoluzionaria come questa arrivi pure nel nostro paese…

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Redazione

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