Morte del cane Snoopy, il vicino confessa: “Ho sparato ma non volevo ucciderlo”

Solo 2 giorni fa gli avevano sequestrato la carabina, ma ora il vicino di casa di Snoopy, il cane di Livorno ucciso con un colpo di fucile la mattina del 4 agosto scorso, ha confessato. E’ stato proprio lui a sparare all’animale e adesso, dice, è pieno di “sensi di colpa” e non riesce più a dormire la notte. Perché stando a quanto ha detto agli inquirenti, quell’uomo, un livornese di 37 anni che lavora in porto e abita a pochi palazzi di distanza dai padroni di Snoopy, non voleva ucciderlo, ma solo spaventarlo.

Nella sua lunga deposizione, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Tirreno, il portuale infatti ammesso le sue responsabilità e, davanti al pubblico ministero Gianfranco Petralia, ha spiegato anche di avere paura “per le conseguenze che potrebbero capitargli“. “Quando ho sparato – ha detto – ho mirato al terrazzo. Ero distante, mai avrei pensato di poterlo colpire“. Eppure la bestiola è stata colpita in pieno: il pallino gli ha perforato l’arteria dell’aorta provocandone il decesso. Agli investigatori, inoltre, l’uomo ha aggiunto di aver comprato quella carabina giocattolo giusto qualche giorno prima e di averla provata in campagna, mirando ai topi. Ma mai avrebbe pensato che quel fucile potesse uccidere.

Ora, però, il vicino è indagato con l’accusa di uccisione di animali, un reato per il quale si rischiano fino a 2 anni di reclusione. E le indagini non si fermano qui. I carabinieri, infatti, stanno verificando se in passato si siano verificati episodi simili nella zona. Una buona notizia per gli abitanti del quartiere che sono rimasti piuttosto scossi da quel brutale gesto, del tutto ingiustificato. E sebbene l’avvocato difensore del killer, Filippo Di Rocca, sostenga che si sia trattato davvero solo di un terribile incidente, i proprietari di Snoopy pretendono giustizia, così come è loro diritto. E, forse, una volta tanto l’avranno.

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