Thailandia, un operaio insulta il cane del re: rischia fino a 37 anni di carcere

Insultare un re, là dove la monarchia esiste ancora, può essere un reato molto grave. Ma insultare il cane del re lo è ancora di più. O, almeno, è così in Thailandia, dove un operaio di una fabbrica, Thanakorn Siripaiboon, rischia una pena di ben 37 anni per aver insultato l’adorato meticcio reale e averlo deriso pubblicamente in un post su Facebook. Secondo quanto scrive il Corriere della sera, Siripaiboon è accusato di aver condiviso sul popolare social network un post con tanto di infografica nel quale ipotizza il reato di corruzione nella costruzione di un monumento dedicato all’animale. L’uomo avrebbe anche cliccato il tasto “Mi piace” su una foto modificata che ritrae il re. “Era un post che includeva 3 foto, datato 6 dicembre, con un messaggio satirico sul cane“, ha spiegato l’avvocato dell’operaio.

Stando alla legge thailandese si rischiano 15 anni di prigione per ogni capo di accusa. Ma il legale di Siripaiboon ha accolto con sorpresa l’estensione della legge anche agli animali: “Non avrei mai immaginato che la legge sarebbe stata utilizzata anche per il cane reale, è una sciocchezza“. Negli ultimi anni il peloso Tongdaeng è stato spesso usato dal monarca come esempio del comportamento che dovrebbero avere tutti i thailandesi. Il cane è stato salvato dalla strada da re Bhumibol Adulyadej ed è talmente amato dalla famiglia reale da comparire anche nel libro scritto nel 2002 dallo stesso sovrano. Nel testo il cane viene descritto come “rispettoso, dalle buone maniere, umile e attento al protocollo“. E all’animale, adorato in Thailandia, è dedicato anche un film: Khun Tongdaeng: The Inspiration.

A quanto pare, la polizia sta anche raccogliendo prove contro altre 20 persone che erano amministratori del gruppo, così come tutti i membri della pagina di Facebook che ha condiviso i contenuti definiti “inappropriati”.

Foto by Twitter

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