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Scott van Zyl: l’impavido bracconiere divorato da due coccodrilli

Il noto bracconiere Scott van Zyl è morto divorato da due coccodrilli del Nilo. A confermare la notizia sono stati i resti del suo DNA trovati nello stomaco dei due rettili.

Scott van Zyl era considerato il re dei cacciatori. In tanti anni di caccia ha ucciso tantissimi animali selvatici, tra cui bufali, rinoceronti, leoni e antilopi, ma stavolta da predatore è diventato preda di due coccodrilli del Nilo che lo hanno sbranato in riva al fiume Limpopo, nello Zimbabwe. Qualche giorno prima di Pasqua, Scott van Zyl si era avventurato all’interno di una riserva da cui non ha fatto più ritorno. A far scattare l’allarme della sua scomparsa sono stati i suoi cani tornati alla base senza di lui. Nell’immediato diverse squadre di soccorso, incluso un team di subacquei, hanno iniziato a setacciare l’area, senza però trovare nulla per giorni.

Quando un gruppo di soccorritori ha individuato le sue tracce in riva al fiume sono stati uccisi ben tre coccodrilli, due dei quali avevano divorato van Zyl, come dimostrato dal DNA ritrovato nel loro stomaco. Abbiamo avuto il via libera per uccidere i predatori ̶ ha riferito alla BBC Sakkie Louwrens, uno degli uomini impegnati nelle ricerche  ̶  All’interno del loro corpo di due loro sono stati trovati dei resti umani e il test del DNA ha confermato che erano quelli di van Zyl. È molto probabile che il bracconiere sia prima stato trascinato in acqua, per poi morire sbranato.

Nonostante il sito web SS Pro Safaris abbia cercato di tranquillizzare i turisti sulla sicurezza dell’area in cui è accaduto l’incidente, aumenta l’allerta per i coccodrilli del Nilo che nell’ultimo decennio hanno causato numerosi decessi. Questi coccodrilli, soprannominati “mangiatori di uomini”, sono rinomati per le loro possenti mascelle alle quali cui neanche grossi animali come i bufali riescono a sfuggire. Secondo delle statistiche del National Geographic, si stima che questi rettili mietano circa 200 persone l’anno, tra cui anche molti bambini.

Nonostante siano animali molto feroci che non lasciano scampo alle loro prede, vi è da dire che attaccano unicamente per motivi territoriali e che le persone che finiscono le loro fauci sono quasi sempre persone che invadono il loro habitat, dunque non bisogna condannare i coccodrilli ma il fatto che non siano prese le giuste misure di sicurezza.

Photo Credits: Facebook

Redazione

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