La+carica+dei+300+cani+randagi+di+Chernobyl%3A+ecco+come+vivono
velvetpetsit
/2018/02/07/la-carica-dei-300-cani-randagi-di-chernobyl/amp/
Qui la zampa

La carica dei 300 cani randagi di Chernobyl: ecco come vivono

Nella Chernobyl disabitata dopo il disastro nucleare vivono oltre 300 cani randagi, che soffrono il freddo polare e la carenza di cibo. Ma c’è chi li aiuta

Era il 1986 quando si verificò il disastro nucleare della centrale di Chernobyl. Sono passati oltre 30 anni e in quella parte dell’Ucraina non vive più nessuno, o quasi. Infatti nei boschi circostanti, insieme ad alci, linci, lepri, lupi, cavalli mongoli e orsi, ci sono anche oltre 300 cani randagi che vagano in cerca di cibo e di un riparo dalle intemperie, soprattutto dal grande freddo invernale. Tra questi c’è Tarzan, così lo ha chiamato una guida locale, un piccolo peloso, con pelo stropicciato e occhi gialli. Ha voglia di di giocare quando vede l’uomo che conosce, mentre si dimostra diffidente nei confronti degli sconosciuti. Sua madre è stata uccisa da un lupo.

Tra vita difficile e radiazioni

La vita qui per i 4 zampe senza casa è difficile anche perché spesso portano un aumento dei livelli di radiazioni nella loro pelliccia e hanno un’aspettativa di vita ridotta. Pochi sopravvivono oltre i sei anni. Ma quelli che vivono vicino ai posti di blocco della zona hanno delle capanne fatte per loro dalle guardie, e alcuni sono abbastanza saggi da radunarsi vicino al caffè locale, avendo appreso che una presenza umana equivale al cibo. Queste “gang” canine fungono da “non ufficiali mascotte” di Chernobyl, lì per accogliere chi si ferma al Cafe Desyatka. I visitatori, tutti non turisti, che giungono lì li trovano carini, come ha detto Nadezhda Starodub, una guida locale, al The Guardian: “ma alcuni pensano che potrebbero essere contaminati e quindi evitare di toccarli”.

Tre cliniche veterinarie nella zona

Mentre i cani ricevono cibo e giocano, a curarsi di loro c’è la Clean Futures Fund, un’organizzazione no profit statunitense che aiuta le comunità colpite da incidenti industriali e che ha creato tre cliniche veterinarie nella zona, tra cui una all’interno la centrale di Chernobyl. Queste strutture trattano le emergenze e rilasciano vaccinazioni contro rabbia, parvovirus, cimurro ed epatite. Lucas Hixson, coofondatore del fondo, afferma: “Il nostro obiettivo è ridurre la popolazione canina a una dimensione gestibile in modo da poter nutrire e fornire assistenza a lungo termine per loro“. Purtroppo non c’è salvezza per tutti quei randagi, ma almeno per quelli che ce la fanno delle garanzie sembrano poterci essere.

Photo Credits Facebook

Redazione VelvetPets

Per contattare il team scrivi a redazione@velvetmag.it Seguici su: Instagram Facebook Twitter Linkedin

Recent Posts

Come affrontare la morte del proprio animale domestico: consigli per elaborare il lutto

La perdita di un animale domestico può essere un'esperienza straziante, paragonabile al dolore che si…

5 ore ago

10 cose che possono uccidere il tuo cane: la lista degli alimenti e sostanze killer

I cani sono compagni fedeli e amorevoli che arricchiscono le nostre vite in innumerevoli modi.…

8 ore ago

Come capire quando il gatto sta chiedendo scusa: il linguaggio che usa quando si sente in colpa

I gatti sono creature affascinanti e complesse, dotate di un'ampia gamma di comportamenti che utilizzano…

11 ore ago

Gatti che sanno essere affettuosi: queste razze sono le più tenere in assoluto

Nel vasto e variegato mondo dei felini, esistono numerose razze, ognuna con le sue peculiarità…

14 ore ago

Veloci come lampi: queste razze di cane percorrono lunghe distanze in pochissimo tempo

Nel mondo canino, la velocità è una caratteristica che definisce non solo la capacità di…

17 ore ago

Il vostro gatto sembra infastidito? Potrebbe dipendere dagli odori intorno a lui: questi sono i 10 più odiati

I gatti sono creature affascinanti e complesse, dotate di un senso dell'olfatto estremamente sviluppato. Questo…

20 ore ago