Sicilia, strage di cani: trovati 30 animali avvelenati

L’allarme era già partito alcuni giorni fa quando erano stati ritrovati una quindicina di animali senza vita: ora il conteggio dei cani avvelenati è salito a 30 e il sindaco cerca di mettere in guardia tutti sul pericolo.

Il comune di Sciacca, in provincia di Agrigento (Sicilia) sta vivendo dei veri e proprio giorni di terrore: alcuni giorni fa sono state ritrovate delle carcasse di una quindicina di cani avvelenati e poi abbandonati per la strada. A distanza di poco tempo il conteggio è arrivato a 30 e gli animalisti, insieme al sindaco del paese, hanno lanciato l’allarme a tutti i cittadini.

Il sindaco ha infatti firmato un’ordinanza in cui avverte tutti del pericolo della presenza di cibo avvelenato sul territorio ma nel mirino è finita lei stessa: immediatamente sono comparse minacce sulla sua pagina Facebook dove veniva augurato alla prima cittadina di avere lo stesso destino dei poveri 30 animali avvelenati. Lei stessa ha voluto precisare che il problema del randagismo a Sciacca è da risolvere immediatamente ma purtroppo, per mancanza di strutture adeguate al ricovero degli animali, la questione non è stata ancora chiusa.

Il problema sollevato dagli animalisti e non è una vecchia legge in vigore nel comune che spiega come i cani randagi siano di proprietà del sindaco e spetta all’amministrazione comunale sfamarli e accoglierli in strutture adeguate. Tuttavia questa legge non è mai stata applicata e così il problema rimane. Sulla questione è intervenuto anche il governatore della Sicilia che ha annunciato una riunione con le autorità veterinarie e le associazioni animaliste affinchè il problema del randagismo trovi presto una soluzione. L’idea c’è, ma ora è da applicare al più presto per evitare altre povere vittime in questo processo che per nulla riguarda gli animali.

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