Cucina un cane nel centro di accoglienza in Calabria: “Credevo si potesse fare”

Un migrante proveniente dalla Nigeria ha cucinato un cane mentre era ospite del centro di accoglienza di Briatico, a Vibo Valentia

Un fatto orribile e allo stesso tempo segno di una miseria devastante. Un ragazzo nigeriano, ospite del centro di accoglienza di Briatico, a Vibo Valentia, in Calabria, è stato visto mentre arrostiva un cane meticcio di taglia media, proprio all’interno della struttura. Ovviamente, il suo è stato un gesto dettato dalla fame estrema, e con lui c’erano anche altri migranti in attesa. Come ha scritto poi il Quotidiano del Sud, il primo quotidiano a occuparsi della vicenda dopo una segnalazione di un’associazione animalista, il proposito di banchettare con il cagnolino arrostito è fallito dopo che una volontaria ha scoperto la scena e ha avvisato i carabinieri.

Secondo lui il cane era già morto

I militari, infatti, hanno prelevato il giovane (di cui si conoscono solo le iniziali e l’anno di nascita, E. M., classe 1988) e lo hanno interrogato a lungo. Per lui, ha detto, mangiare un cane non è un reato, anzi nel suo paese è di uso comune, tanto che credeva si potesse fare anche in Italia. Inoltre ha negato di aver ucciso volontariamente l’animale e si è giustificato dicendo che lo avrebbe trovato morto ai bordi della strada. Per questo avrebbe pensato di cucinarlo.

Un fatto che deve far riflettere

E per quanto a noi possa fare orrore un fatto del genere, c’è da fermarsi un attimo e pensare a quanto la fame e la povertà possano trasformare anche la più placida delle persone. Comunque, va detto, che dopo i fatti il ragazzo nigeriano sarebbe stato trasferito nel Cas per migranti di Nicotera. E dove si spera che venga tenuto d’occhio.

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