L’Italia del Nord è sotto allarme, nelle ultime ore si è registrata un’invasione di cimici asiatiche. Gli esperti spiegano come le caratteristiche dell’animale e le modalità d’intervento. Le famiglie colpite da questa invasione chiedono come potersi difendere. La cimice asiatica, è un insetto proveniente dalla Cina, dal Giappone o dal Taiwan, il suo nome scientifico è Halyomorpha halys. I primi esemplari in Italia si registrati già dal 2013 circa; la presenza di questi animali è stata dovuta agli autunni, particolarmente caldi che la nostra penisola ha registrato negli ultimi anni: il clima particolarmente mite, infatti stimola la riproduzione delle cimici asiatiche.
In Italia però, non sono presenti antagonismi naturali, a questa specie; e indubbiamente questo permette loro di potersi diffondere e riprodurre con maggiore facilità. Facilmente identificabili per via del dorso caratterizzato dalla presenza di striature marmoree di colore verde scuro/marrone. Una delle caratteristiche predominanti di questa specie animale è la capacità di non arrendersi facilmente. Sorprese dai primi freddi del dopo crepuscolo, cercano rifugio nelle case calde dove gli abitanti se ne ritrovano in grandi quantità. A questo punto la soluzione migliore resta quella di assicurarsi di tenere sempre le zanzariere davanti a porte e finestre, perlomeno il rischio sarà quello di ritrovarsi sciami su porte e mura di casa.
Gli abitanti dell’Italia de Nord, particolarmente colpiti dall’invasione delle cimici asiatiche, lanciano l‘allarme direttamente alla Coldiretti, che ha conferma la criticità della situazione soprattutto in Friuli, Veneto, Lombardia e Piemonte. Il “pericolo”causato dalla cimice asiatica, non è relativo tanto al danno causato alla tranquillità delle famiglie, ma piuttosto al fatto che stanno distruggendo il raccolto in molti terreni: la Coldiretti ha infatti registrato frutti deformi non commerciabili per oltre il 50%. Come spiegano Delia Revelli presidente Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale: “La cimice, colpisce soprattutto le coltivazioni di mele, pere, kiwi e nocciole oltre a quelle orticole, cerealicole ed anche ornamentali. Un gruppo di lavoro è già attivo per cercare soluzioni ed arrivare a dare risposte concrete alle imprese agricole”. Anche la scienza sta cercando soluzioni al problema, i laboratori sono al lavoro per arginare la popolazione della cimice asiatica allo stadio primordiale, considerando la sua incidenza a deporre uova 2-3 volte l’anno, con circa 300-400 esemplari per volta.
I tipi di zanzare diffuse in Italia sono: la zanzara comune (Culex pipiens), la cui puntura può rappresentare solo un fastidio per cani e gatti e, nei soggetti più sensibili, provocare reazioni allergiche; la zanzara coreana (Aedes koreicus); la zanzara tigre (Aedes albopictus); il flebotomo. Queste ultime sono possono essere vettori di malattie pericolosissime per cani e gatti ed è proprio da questi insetti che bisogna in particolare proteggere i nostri amici pelosi.
La migliore difesa contro i pericoli delle zanzare è la prevenzione, che deve essere sia ambientale (bonificando l’ambiente con insetticidi non nocivi per uomini e cani o utilizzando zanzariere sottili e sostanze repellenti naturali), sia sugli animali, attraverso antiparassitari specifici. Tra i prodotti più diffusi per combattere i flebotomi vi sono i piretroidi e la permetrina, da utilizzare solo per il cane e non per il gatto e da evitare in caso di convivenza cane e gatto, poiché sono sostanze molto tossiche per il gatto. Un’altra importante forma di prevenzione è far dormire l’animale in casa e non all’aperto ed evitare, nei mesi più caldi, le passeggiate serali, in quanto di sera il rischio di essere punti da insetti è più alto. È molto importante utilizzare prodotti suggeriti dal veterinario di fiducia, evitare il fai da te e soprattutto non utilizzare su animali prodotti per uso umano né prodotti per cani su gatti e viceversa. Per la prevenzione della filariosi il farmaco di riferimento è l’ivermectina, che viene rapidamente eliminato dall’organismo (entro 72 ore), fattore che ne accresce la sicurezza, evita qualsiasi interferenza con l’organismo e garantisce dalla comparsa di parassiti resistenti. L’ivermectina elimina le larve inoculate dalle zanzare nei 30-40 giorni antecedenti il trattamento, intervenendo prima che esse inizino la loro migrazione verso il cuore. È sufficiente somministrare all’animale questo principio attivo una volta al mese per tutto il periodo a rischio (dalla primavera all’autunno inoltrato) per scongiurare i rischi di infestazione. Anche in questo caso si consiglia di rivolgersi sempre al veterinario di fiducia senza prendere iniziative personali
LEGGI ANCHE: GLI ANIMALI PIU’ PERICOLOSI DEL MONDO: LA STATISTICA SHOCK DELL’UNIVERSITA’ DI MELBOURNE
SENTONO RUMORI DAL TETTO, DAL RIENTRO DELLE VACANZE: SCOPERTA SCONVOLGENTE
La prevenzione è un aspetto fondamentale nella cura e nel mantenimento della salute dei nostri…
Organizzare una vacanza al mare con il proprio amico a quattro zampe richiede attenzione e…
I porcellini d'India, noti anche come cavie peruviane, sono piccoli roditori che hanno saputo conquistare…
L'arrivo di un cane in famiglia è sempre un momento di grande gioia e aspettativa.…
I gatti sono creature affascinanti e misteriose, amate in tutto il mondo per la loro…
Il riccio europeo è un piccolo mammifero che spesso incanta con la sua presenza i…