Le tartarughe marine scelgono le coste italiane: surplus di nidificazioni

Le tartarughe marine Caretta Caretta hanno scelto le coste italiane come luogo sicuro e prescelto nel quale depositare le uova fino alla schiusa. Nidificazioni prolifere si sono registrate in diverse regioni dal Nord al Sud, con episodi straordinari che non si verificavano da decenni; tale, ad esempio, il caso dei nidi trovati nelle coste salentine, dove il fenomeno non si registrava più da circa 15 anni.

L’AGI rivela che sono 179, dall’inizio dell’estate al primo agosto, i nidi di tartarughe Caretta Caretta trovati da un capo all’altro della Penisola. Secondo i dati raccolti, il primato delle nidificazioni nel 2021 spetterebbe alla Calabria con 61 nidi, seguita da Campania e Sicilia con 43 e dalla Puglia con 11; evento straordinario anche in Sardegna, dove, dopo anni di assenza, si sono censiti ben 5 nidi.

Tartarughe marine e salvaguardia

Una tartaruga marina della specie Caretta Caretta ha nidificato anche sulla spiaggia di uno stabilimento balneare del Salento, a Torre dell’Orso, marina di Melendugno. L’Ansa lo definisce un “evento eccezionale” in quanto non si verificava da 15 anni; mamma tartaruga ha deposto le uova sotto gli occhi del custode notturno. L’area è stata messa subito in sicurezza per preservare i nascituri. Sono tante le mamme tartarughe, inserite nella lista rossa delle specie a rischio, che hanno scelto soprattutto il litorale a sud della provincia di Salerno. Con il surplus di nidi in Italia, sono cresciute anche le adesioni degli stabilimenti balneari all’iniziativa di Legambiente Lidi amici delle tartarughe marine; essa prevede l’impegno ad adottare delle regole che possono agevolare il benessere degli animali marini: la pulizia manuale delle spiagge o la riduzione dell’inquinamento acustico e luminoso nelle ore notturne.

Per preservare la specie a rischio, come si legge su Ansa, nella spiaggia Sa Colonia di Chia, in Sardegna, il primo nido di Caretta Caretta del 2021 è stato spostato in una posizione più sicura (con metodi specifici) inserendo sonde termometriche per rilevarne l’attività, garantendo il costante monitoraggio fino alla schiusa. Il Centro Laguna di Nora, ha spiegato: “La traslocazione del nido di tartarughe marine può essere effettuato senza provocare rischi per gli embrioni entro poche ore dalla deposizione o dopo almeno 25 giorni di sviluppo, per questo si è scelto di farlo immediatamente“.

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