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Animalisti contro Ministro della Difesa britannico: “Basta con i cappelli d’orso”

La Guardia Reale britannica torna ad animare gli animalisti. Il nodo della questione sono i cappelli d’orso utilizzati dalle guardie nel Regno Unito, contro i quali diverse associazioni hanno acceso atti di protesta. Ora, Peta si schiera contro il Ministro della Difesa per non aver pensato all’utilizzo di materiale sintetico.

Dal 2002 Peta, così come altre organizzazioni nel Regno Unito, si batte affinché i cappelli d’orso delle guardie britanniche siano sostituiti con pelliccia sintetica. Infatti, per realizzare i copricapo sarebbe necessaria la pelliccia degli orsi neri canadesi.

@Credits Ansa

Per mettere fine a questo massacro le associazioni animaliste, sostenute anche da diverse celebrità, hanno chiesto che venga sostituita la pelliccia d’orso. Secondo quando si apprende, Peta, in particolare, avrebbe accusato il Ministero della Difesa britannico di contribuire allo sterminio degli orsi.

I cappelli d’orso delle guardie britanniche

Dopo le accuse degli animalisti il Ministero britannico si sarebbe difeso affermando che le pellicce provengono da caccia autorizzata e che, anche senza i copricapo, gli orsi sarebbero comunque cacciati. I cappelli d’orso sono indossati dai fanti dei Grenadier Guards, Coldstream Guards, Scots Guards, Irish Guards e Welsh Guards. Si tratta di copricapo iconici a cui, pare, neanche le guardie vogliono rinunciare. Dopo diverse proteste, sostenute anche da divi del mondo dello spettacolo come Pamela Anderson, il Ministro della Difesa britannico ha stabilito, che per considerare l’opzione di sostituire la pelliccia d’orso con quella sintetica, il tessuto deve superare cinque test: assorbimento d’acqua, penetrazione, aspetto, tasso di asciugatura e compressione. Oltre ovviamente, alla forma e alla comodità sulla testa della guardia, per tutta la durata della parata. Dopo la proposta di Peta sul materiale ECOPEL, il Ministero avrebbe affermato che questo tessuto sintetico rispondeva solo ad uno dei cinque requisiti.

Peta avrebbe quindi richiesto un ulteriore controllo, dopo altri test di perfezionamento sul materiale, ma pare che questi controlli non si siano ancora attuati. A questo punto l’organizzazione animalista ha deciso di inviare una lettera, da parte dei suoi legali, al Ministero della Difesa britannico. Come riporta La Zampa, l’organizzazione spiega: “Peta ha dedicato molti anni e migliaia di sterline allo sviluppo e al test di questa pelliccia sintetica all’avanguardia, ma il Ministero della Difesa si rifiuta di onorare l’accordo fatto. L’eco-pelliccia Ecopel non solo soddisfa i requisiti del Ministero della Difesa, ma supera la pelle d’orso in alcuni aspetti, quindi il Ministero non ha scuse per non adottare l’aggiornamento vegano di Peta come promesso“. Dal canto suo un portavoce ha fatto sapere che la lettera di Peta sarà analizzata con attenzione e che arriveranno presto risposte. Tuttavia, si è tenuto a ribadire che, se anche il Governo britannico scegliesse di abolire le pellicce d’orso, questo non fermerebbe la caccia di questi animali. Ciò nonostante, sembra opportuno precisare che ogni piccolo passo è sempre importante per tutelare le specie a rischio.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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