Gazze di mare, i “pinguini volanti” dall’Atlantico muoiono nel Golfo di Napoli

Arrivano dall’Atlantico le gazze di mare, note anche come ‘pinguini volanti’, ma nel loro lungo viaggio sembrano trovare la morte nel Golfo di Napoli. Sono diversi, infatti, gli esemplari trovati senza vita nelle ultime settimane e tra le ipotesi più accreditate, rispetto alla loro tragica fine, una conseguenza del cambiamento climatico.

Noti anche come ‘pinguini volanti‘ per via del loro aspetto e i loro colori che ricordano i cugini abili nuotatori, le gazze di mare arrivano davvero da molto lontano. Questi volatili, infatti, provengono dall’Atlantico ma, per cause ancora da accertare completamente, stanno arrivando anche nei nostri litorali. A pochi chilometri da Napoli ne sarebbero state avvistate circa una settantina, ma purtroppo, molti degli esemplari arrivati in Italia hanno trovato la morte. L’ultima gazza di mare senza vita sulla spiaggia di Capo Miseno nel Golfo di Napoli.

Le gazze marine e la causa della loro triste sorte

L’arrivo di questi volatili sui nostri litorali potrebbe essere sinonimo di quella che ancora in tanti tentano di negare: la crisi climatica. Impossibilitati a trovare cibo nei loro habitat naturali, le gazze di mare compierebbero lunghi viaggi solo per trovare nutrimento nelle nostre terre. Il delegato della Lipu Campania, Fabio Procaccini, avrebbe dichiarato: “L’arrivo delle gazze marine nei nostri mari è stata una sorpresa che ha stupito il mondo scientifico ed ornitologico“. Questo quanto ammesso da Procaccini, che avrebbe affermato come la morte delle gazze di mare potrebbe essere una causa naturale, oppure una conseguenza di un fatto più grave sul quale bisogna indagare. Se le cause dei decessi sarebbero le difficoltà di adattamento, potrebbe trattarsi di un vero dramma per la specie.

Come riporta La Zampa, il delegato Lipu Campania fa sapere, inoltre: “Ad indagare saranno i veterinari e biologi dell’Asl Na1, dell’Università e del Criuv con lo Zooprofilattico“. Per indagare sull’evento è intervenuta anche la Stazione Zoologica Anton Dohrn. Qui, tra i ricercatori anche l’ornitologo Rosario Balestrieri. Un esperto che aveva rilasciato alcune dichiarazioni sull’evento che ha coinvolto le gazze di mare alla trasmissione scientifica di Radio3. “Ho approntato un modulo sui social – spiega l’esperto – per trasmetterci dati sugli avvistamenti delle gazze marine vive“. Un sistema che permetterebbe di tutelare la specie anche sul nostro territorio.

Gazza di mare
Esemplare di gazza di mare su una scogliera – VelvetPets

Balestrieri avrebbe rivelato, inoltre, che gli esemplari rinvenuti senza vita sarebbero stati trovati fortemente denutriti. In sostanza, dei circa 600 grammi del loro peso medio, queste gazze di mare ne pesavano appena la metà. Inoltre, l’esperto avrebbe chiarito che le cause della scarsa nutrizione non sarebbero da attribuire solo al lungo viaggio, ma potrebbero esserci motivazioni più gravi come problemi di adattamento alle conseguenze del cambiamento climatico. “Quindi – come avrebbe dichiarato l’ornitologo dell’Anton Dohrn – l’indagine è ancora aperta. E per stabilire che cosa ha ucciso le gazze marine attendiamo l’esito dell’autopsia. Che sarà effettuata dai veterinari pubblici lunedì 16 gennaio sul primo esemplare ritrovato in Campania“. Rosario Balestrieri ha voluto precisare di aver avvistato diverse gazze di mare ancora in vita. Di conseguenza, anche se non si tratta di una moria di massa è fondamentale accertare le cause del decesso.

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