“Il gatto ha 9 vite”, da dove nasce questo detto? Le origini di un detto antichissimo

Quante volte abbiamo detto o sentito dire “Il gatto ha 9 vite”. Ecco le origini di un detto antichissimo fra verità e mistero.

I gatti sono uno degli animali più affascinanti di tutti. Compagni indipendenti ma fedeli in casa, riempiono la vita di ogni padrone. Può essere capitato più volte di dire o sentir dire  “Il gatto ha 9 vite”. Attorno a questa frase ruota tanto mistero: di certo un motivo per cui questo detto esiste ed è così popolare, c’è. 

Gatto: ha davvero 9 vite?
Il gatto ha davvero 9 vite? – velvetpets.it

Con il tempo c’è stata un po’ di confusione con i numeri: le vite potrebbero essere 7 oppure 9. Comunque, il detto risale a tempi antichissimi quando i gatti erano considerati sacri e divini. Oggigiorno questo detto viene attualizzato ed esclamato ogni qualvolta il gatto fa qualcosa di strampalato e pericoloso e riesce sempre a scamparla al meglio. 

Perché si dice “Il gatto ha 9 vite”? Le origini di questo detto fra verità e mistero

I gatti erano considerati sacri nell’antico Egitto: il gatto maschio era sacro al Dio Sole e a Osiride mentre il gatto femmina era sacro alla Luna e a Iside. Questi animali venivano addomesticati e per questo riuscivano a svolgere alcune mansioni utili come la caccia ai ratti che infestavano i granai.

Ma il motivo per cui si usa questo detto probabilmente è legato alla divinità Bastet, metà umana e metà gatta, che riusciva a cambiare la sua forma ogni volta che voleva. Da qui si è sempre pensato che i gatti potessero reincarnarsi e avere più vite.

Gatto: perché si dice che ha 9 vite?
Fra mistero e verità: perché si dice che il gatto abbia 9 vite? – velvetpets.it

Il motivo per cui si dice che il gatto abbia 9 vite, usando questo numero, va rintracciato nel numero 3 (simbolo della Trinità cristiana) che ha valore simbolico anche nella religione islamica e nella tradizione greca. Il 9, multiplo di 3, è legato a questi movimenti e nella cultura anglosassone invece è proprio simbolo di resistenza a cambiamenti che comportano disordini e stress fisici.

Se invece nel detto si usasse il numero 7, si rimanda ad altri simbolismi: ai sacramenti e ai doni dello Spirito Santo nella cultura cristiana (che sono appunto 7) oppure al numero dei giorni della settimana.

Un’altra diceria vuole che i gatti prima di morire respirino almeno 7 o 9 volte. In realtà non è così. In più, i gatti, come ogni altro essere vivente, hanno una sola vita. Dato che questi pelosi si mettono spesso nei guai o in situazioni pericolose, il padrone deve preservare la loro incolumità.

Fanno acrobazie, si arrampicano, saltano e probabilmente solo loro sono capaci di fare tutto questo senza farsi male (o, peggio ancora, morire). Mistero o verità, questi gatti affascinano da anni e rendono la vita di coloro con cui abitano, un’autentica avventura!

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