La sindrome da canile, una patologia che rende tristi i cani

La sindrome da canile è una malattia che non è facilmente diagnosticabile ma che colpisce molti cani. Gli animali interessati da questa patologia sono quelli che hanno vissuto in canile, in una gabbia, ma anche in allevamenti e cascine, ma non solo: anche i cani che vedono sempre una sola persona, che vivono in un ambiente chiuso (o sempre all’aperto), che non ricevono stimoli e non giocano mai si possono ammalare.

IL VETERINARIO: “MI SONO ROTTO I COGLIONI DELLE RICHIESTE DI SOPPRESSIONE DI ANIMALI”

I sintomi di questo disturbo vanno dall’incapacità ad adattarsi ad un nuovo ambiente ad ansia e depressione. Infatti anche i nostri amici animali possono soffrire di malinconia e hanno sintomi simili alle malattia umana: apatia, disturbi del sonno, aggressività immotivata. Il livello di gravità della sindrome del canile va da minimo in cui l’animale si adatta a contesti tranquilli e a tipi umani conosciuti a un livello massimo con la mancata socializzazione e assuefazione agli stimoli più comuni.

Cosa fare per evitare questo spiacevole disturbo? Al cane dovrebbe sempre essere garantito un ambiente di vita tranquillo, con stimoli e giochi. Soprattutto dalle 3 settimane di nascita il cucciolo deve essere sottoposto, gradualmente, a suoni, persone, odori, oggetti in modo da sviluppare un’adeguata capacità esplorativa. Grazie all’esposizione agli stimoli il cucciolo imparerà a fidarsi dell’ambiente circostante e sarà più sereno. Se invece si vuole adottare un cane con la sindrome da canile bisognerà mettere in conto un primo periodo di ambientazione e diffidenza, che si rivolverà positivamente con la giusta dose di amore e impegno.

Photo by facebook