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I cani e le piante: quali è meglio non avere sia fuori che dentro casa

Dopo aver parlato delle piante nocive per la salute dei gatti, abbiamo pensato fosse giusto stilare una lista dei vegetali “killer” che è bene tenere lontani anche dai nostri amici cani. Va ricordato che l’abitudine a masticare qualsiasi cosa trovino non è caratteristico solamente dei cuccioli nel periodo della dentizione, indubbiamente più a rischio, ma anche del cane adulto che, magari, si annoia. Detto questo, solamente l’assunzione di una notevole quantità determina un’intossicazione, per questo non dovete allarmarvi. Ma, se si presentano i sintomi di seguito indicati, è sempre utile riferire tutto ciò al vostro veterinario di fiducia. Vediamo quindi nel dettaglio quali sono le tipologie di piante da evitare.

Tra quelle ornamentali e da giardino, c’è sicuramente l’aloe: l’ingestione delle sue foglie carnose può determinare nel cane diarrea sanguinolenta e aumento dell’urinazione a causa della barbaloina in esse contenuta. Anche le foglie di azalea possono causare anoressia, scialorrea, vomito, diarrea, nausea, depressione e coliche. Talvolta ci possono essere ripercussioni al fegato e al rene. Stesso discorso per begonie e ciclamini, quest’ultimi, possono determinare sintomatologia gastrointestinale con vomito e diarrea. Se l’ingestione è massiccia il cane i cani possono presentare convulsioni. Tra le più pericolose anche la cycas revoluta (può portare insufficienza renale e causare la morte dell’animale) e l’oleandro. Questa pianta, molto diffusa in tutta Italia, è estremamente velenosa in tutte le sue parti, in special modo le sue foglie, ricche di glucosidi cardiotossici. Se ingerite possono provocare la morte per arresto cardiaco non solo dei cani, ma anche di animali molto più grandi, compreso l’uomo.

Se siete tra i tanti che amano far crescere l’orto sul terrazzo di casa, inoltre, dovete fare attenzione anche con alcune piante coltivate. Gli spicchi d’aglio, ad esempio, potrebbero causare diarrea, vomito, sangue nelle urine, anemia e ittero. La cipolla, se mangiata in quantità discrete, nei cani può determinare anemia per emolisi e presenza di sangue nelle urine. Anche i fagioli crudi possono essere tossici per i nostri amici, determinando anoressia, diarrea e gastroenterite. Così come le fave: i loro semi possono produrre, negli animali che li ingeriscono, sintomi relativi ad intossicazione dell’apparato digerente, oltre che febbre, ittero, aumento di volume di milza e fegato.

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Redazione

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