Nessuno vuole i cani del Dog’s Hostel: il sindaco ordina di abbandonarli

I cani del Dog’s Hostel di Trani, in Puglia (ex canile lager sotto sequestro da 2 anni), verranno “reimmessi” sul territorio. Ovvero, in una parola sola: abbandonati. A stabilirlo un’ordinanza del sindaco Michele Lamacchia firmata lo scorso 3 settembre. A dare la notizia è la giornalista Margherita D’Amico tra le pagine del suo blog su La Repubblica. La D’Amico, infatti, si è occupata più volte della situazione del del Dog’s Hostel, cercando di portare all’attenzione del pubblico una questione davvero complicata.

Dopo un primo provvedimento del sostituto procuratore Marcello Catalano, che nonostante i divieti della Legge regionale della Puglia aveva ordinato di trasferire i cani di San Ferdinando di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola in una struttura della Basilicata, quindi, ecco arrivare una nuova iniziativa, a dir poco “particolare”, da parte del primo cittadino di San Ferdinando. Lamacchia, infatti, ha deciso che la soluzione migliore per i sopravvissuti sia quella di “tornare liberi” in strada.

Ma andiamo con ordine. Come ricorda la stessa giornalista, il canile fu denunciato dalla Lega nazionale per la difesa del cane (Lndc) e posto sotto sequestro il 15 novembre del 2013. “Un sequestro durato 2 anni – ha detto Piera Rosati, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane alla D’Amico – durante cui ci siamo prodigati per curare e rieducare i cani presenti nella struttura, non può certo concludersi con un abbandono sul territorio di San Ferdinando, che implicherebbe gravi pericoli sia per gli animali che per i cittadini”. In sostanza, quello che Lndc (che al momento ha anticipato ai comuni circa 100mila euro per accudire e trovare un posto degno agli animali) chiede alle istituzione è di riuscire a sistemare i circa 200 cani rimasti, con un piano operativo sottoposto alle autorità competenti.

Ci proponiamo di contribuire affinché si verifichi un fondamentale cambio di rotta, mentalità e modo di operare in materia di randagismo – ha poi concluso la Rosati – e in nome di tale obiettivo percorreremo ogni legittima via perché legalità e ragionevolezza possano affermarsi. Anche, se necessario, impugnando dinnanzi al Tar la delibera del Comune di San Ferdinando, e ogni atto illegittimo che verrà ravvisato nella procedure di invio degli animali fuori Regione“. Ma il tempo corre veloce e i cani potrebbero essere “reimmessi” sul territorio da un momento all’altro.

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