Salvare un animale, un atto d’amore, un’impresa eroica che, purtroppo, ancora oggi non viene considerata importante. O, meglio, è importante per una parte della popolazione, ma non per tutta. Poi, però, ci sono le eccezioni. E vedere un’intera cittadina mobilitata solo per salvare un cane non solo scalda il cuore, ma è anche una cosa da raccontare e diffondere, un vero e proprio esempio da seguire. Ed è quello che è accaduto a Shoalhaven, nel New South Wales, in Australia quando Brooklyn, uno splendido esemplare di Bulldog, inseguendo un wombat, cioè un piccolo marsupiale tipico della zona, si è infilato nella sua tana, sparendo improvvisamente davanti agli occhi esterrefatti del suo proprietario che lo aveva portato a fare una passeggiata.
L’uomo, sconvolto, aveva immediatamente avvertito le autorità. E c’è da dire che la squadra d’emergenza si era subito prodigata nelle ricerche di quel cane così grande (circa 42 chili) che, probabilmente era rimasto incastrato da qualche parte lungo i cunicoli sotterranei. Dopo 3 giorni, però, si erano visti costretti ad abbandonare il cane al suo triste destino, anche perché erano convinti di non riuscire più a trovarlo: Brooklyn non dava più segni di vita, non si sentiva né abbaiare né mugolare, non rispondeva al richiamo. Ma Charlie Griffith, il suo amico a “2 zampe”, invece non ha mollato. Non lo avrebbe mai fatto. E, fortunatamente per lui, anche un centinaio di concittadini che hanno continuato a scavare con pale e a mani nude giorno e notte.
Poi, finalmente, un segnale: Brooklyn ha abbaiato e loro hanno scavato sempre più veloce per liberare in tempo il peloso che ha potuto riabbracciare il suo proprietario. Lo straordinario salvataggio è stato ripreso dalle telecamere di 9 News, tv locale, e ora sta facendo il giro del mondo. Perché questo è un gesto di solidarietà come pochi altri e tutti devono poterne gioire.
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