Matteo Renzi denunciato dall’Aidaa di Lorenzo Croce

Lorenzo Croce di Aidaa ha presentato una denuncia penale nei confronti del premier Matteo Renzi per violazione delle norme generali di sua competenza della legge 281/91 in materia di lotta al randagismo

Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente“. Questo dice la legge 281/91. Ed è proprio così che inizia la denuncia penale contro il presidente del Consiglio Matteo Renzi, depositata presso il tribunale di Roma da Lorenzo Croce di Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Sì, per intenderci, lo stesso che qualche settimana fa aveva denunciato Carlo Cracco per la “leggerezza” con cui aveva parlato di piccioni in tv (LEGGI ANCHE: CRACCO, IL PICCIONE E IL PUNTO DI AIDAA) e che da anni si batte con ogni mezzo, anche un po’ “sui generis” a dire la verità, per il bene degli animali tutti, nessuno escluso.

Ma perché ora “prendersela” addirittura con il premier? Pura pubblicità come molti penseranno, o un fondamento alla denuncia esiste? Secondo Croce, sostanzialmente Renzi non ha fatto abbastanza là dove c’è molto da fare. La lotta al randagismo, ad esempio, è stata delegata a province e regioni, con il risultato che in alcune zone d’Italia la situazione è più grave ogni giorno che passa. Stando a ciò che si legge nei dati raccolti da Aidaa, i cani liberi sul territorio sono dai 500mila ai 750mila e la maggior parte non è sterilizzata. Per non parlare che, fin troppo spesso, per risolvere la questione si è cercato di delegare la competenza al buon cuore dei volontari o alle associazioni che operano senza fondi e in condizioni precarie.

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Eppure, se una legge dello Stato esiste (ovvero proprio la 281/91) spetta soprattutto al presidente del Governo farla rispettare o, almeno, creare le condizioni adatte affinché possa essere rispettata. Motivo per cui ora nel mirino di Aidaa c’è proprio Renzi. La domanda ora è lecita: come reagirà il presidente del Consiglio? Non resta che aspettare e vedere, anche perché sebbene la denuncia sia stata depositata lo scorso 9 aprile, potrebbe anche essere archiviata.

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