Sarà sottoposto nuovamente a processo il cosiddetto “killer dei gatti”, responsabile di aver addestrato il suo cane a uccidere i felini. Le associazioni ENPA, LAV e AIDAA si sono costituite parte civile.
Inizierà il prossimo 4 novembre il processo a carico del cosiddetto “killer dei gatti”, l’uomo di Quinzano d’Oglio, in provincia di Brescia, accusato di aver fatto del suo cane una “macchina da morte”, addestrandolo a uccidere i gatti. L’uomo dovrà apparire davanti ai giudici per rispondere dei reati di maltrattamento ed uccisione di animali e per mancata custodia e malgoverno del suo cane usato per le missioni di morte contro i felini. Il cane, un dobermann maschio di 8 anni, lo scorso marzo era è stato prelevato dai Carabinieri e affidato a un canile in esecuzione di un sequestro disposto dal giudice. Il proprietario aveva già subito un primo procedimento penale per l’accusa di maltrattamenti, ma in un primo giudizio era stato assolto.
![Addestrava il suo cane a ucciderli e li schiacciava col trattore: rinviato a giudizio il “killer dei gatti”](https://velvetpets.it/wp-content/uploads/2016/10/Jordan.jpg)
Secondo le accuse, l’uomo istigava il suo cane ad uccidere i gatti della sorella e poi passava sopra i loro cadaveri col trattore. All’origine di tutto questo sembrerebbe esservi una questione di famiglia legata all’eredità e ai beni di proprietà. L’uomo si è difeso sostenendo che cani e gatti non vanno d’accordo che dunque la morte dei gatti sarebbe stato solo un incidente, ma
, a quanto pare, la realtà sembrerebbe ben diversa e, secondo quanto riportato nella denuncia sporta dalla proprietaria dei gatti e ripresa dai capi di imputazione contenuti nell’atto di rinvio a giudizio,
l’uomo si sarebbe reso responsabile della morte accertata di oltre 15 gatti, che, secondo quanti riferito dalla denunciante, sarebbero stato azzannati dal suo cane e poi da lui stessi schiacciati con un trattore. Per tali accuse l’uomo sarà sottoposto nuovamente a giudizio.
Al processo si sono costituite parte civile tre associazioni animaliste: ENPA, LAV e AIDAA, che, a loro volta, chiederanno la condanna dell’uomo ormai noto come
“il killer dei gatti”.
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