Le feci dei cani “accendono” i lampioni: ecco dove

È stato inventato un congegno che trasforma le feci di cane in fonte di energia, alimentando i lampioni stradali

Quante volte per la strada sentiamo imprecare perché qualcuno ha calpestato delle feci di cane a causa dell’incuria e dell’inciviltà di qualche proprietario. Oggi, la raccolta dei bisogni dei 4 zampe potrebbe diventare anche un atto proficuo per produrre energia a bassissimo costo. Incredibile, ma vero! La notizia di questo particolare esperimento arriva dal Regno Unito, per la precisione da Malvern Hills, nel Worcestershire, come riporta The Guardian.

Feci di cane per illuminare strade

Gli abitanti della cittadina, infatti, possono depositare le deiezioni dei propri amici pelosi all’interno di un particolare contenitore che, con una manovella, alimenta la luce di un lampione, generando inoltre fertilizzante da utilizzare in agricoltura. Il meccanismo lo ha spiegato l’ideatore Brian Harper, la “lampadina” gli si è accesa tre anni fa, al quotidiano inglese: “Il funzionamento è molto semplice – ha detto – i proprietari dei cani possono raccogliere gli escrementi in un sacchetto, inserirlo nella macchina che è attaccato al lampione e ruotare la maniglia. Quando viene riscaldato e miscelato nel digestore anaerobico gli escrementi emettono biometano che produce energia elettrica per alimentare la luce”.

Dieci sacchetti possono produrre 2 ore di luce

A quanto pare, dieci sacchetti possono anche produrre sino a 2 ore di luce. L’obiettivo dell’uomo, che ha potuto realizzare la sua idea grazie a un finanziamento di un privato, ora è interessare i direttori di parchi urbani a questa tecnologia. Ma non si tratta di una novità assoluta, in quanto l’essere umano fin dal periodo neolitico ha usato lo sterco animale come combustibile, e ha ottenuto benzina infiammabile dai rifiuti organici sin dal diciassettesimo secolo. In tempi in cui si parla di energie alternative, che possano anche consentire aiutare la salvaguardia dell’ecosistema, la notizia non può che essere accolta positivamente. Due “piccioni con una fava” se questo può anche invogliare i proprietari di cani, quelli non civili, finalmente a esserlo.

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