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Qui la zampa

Troppi animali sugli aerei: le compagnie insorgono contro i passeggeri

Non solo cani e gatti, ma anche pappagalli, scimmie e pavoni. In America ci sono troppi animali a bordo degli aerei, spacciati per supporto psicologico, e non sono mancati problemi

Tutto è nato perché una signora voleva assolutamente portare in volo con sé un grosso pavone. Per gli agenti della compagnia aerea United Airlines il volatile non rispettava tutti i requisiti per salire a bordo e così si è scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora. La passeggera ha denunciato la violazione di un suo diritto perché esiste una norma nazionale statunitense che impone alle compagnie aeree che operano collegamenti interni – ma anche da e per gli Usa – di consentire il trasporto, nelle classi di volo degli esseri umani, di tutti quegli animali classificati come “da supporto emozionale” o “da assistenza psichiatrica”.

Gli incidenti in volo sono cresciuti dell’84%

La replica è stata immediata e ha avuto il supporto di altre società, come la Delta, che ha svelato problemi sorti in seguito a questa ordinanza: nel 2017 c’è stato un aumento dell’84% degli incidenti a bordo causati dagli animali, comprese aggressioni, reazioni allergiche l’espletamento dei bisogni ad alta quota. Negli ultimi due anni l’incremento è del 150%. L’episodio più grave, capitato proprio in un volo Delta l’estate passata, ha visto un cane da 32 chili aggredire al volto una passeggera che non poteva sfuggire perché seduta vicina al finestrino: la donna, Marlin Jackson, è uscita dall’ospedale con 28 punti di sutura al volto.

Dal 1° marzo ci saranno ulteriori normative

Con il risultato che a decollare sono state le denunce di altri passeggeri. E il danno economico sta diventando significativo. Nel tempo però le certificazioni sull’effettiva necessità psicologica degli animali, che in questa categoria devono poter volare gratis e non ingabbiati, sono state rilasciate con un po’ troppa leggerezza. Così la Delta Air Lines, ha deciso di aggiungere ulteriori barriere. Dal 1° marzo tutti quelli che intendono volare con l’animale da supporto dovranno presentare due giorni prima del volo le certificazioni veterinarie e dimostrare di averlo addestrato bene. Sarà meno facile portare i nostri amici in viaggio, ma ci sono persone poco responsabili che se ne approfittano purtroppo. E dobbiamo pagare tutti.

Photo Credits Facebook

Redazione VelvetPets

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