Perché i cuccioli trattengono la pipì? Ecco quando preoccuparsi

Chiunque scelga di vivere con i cuccioli, dovrebbe essere a conoscenza di alcuni atteggiamenti e segnali specifici soprattutto nei primi anni di vita. Per esempio: dopo quando tempo bisogna iniziare a preoccuparsi se il nostro cucciolo trattiene la pipì. È buona consuetudine abituare il cane, sin dai primi giorni a casa vostra, a fare i suoi bisognini fuori e abituarlo ad una routine quotidiana. Sicuramente, specie nei primi tempi, può comportare qualche difficoltà; ma è necessario non cedere.

Se infatti dimentichiamo di portare il cane a fare i suoi bisogni nell’orario giusto, potrebbe succede che, specialmente i cuccioli trattengano la pipì, anche per molto tempo. Ma la stessa cosa potrebbe succedere per svariati motivi. Proviamo a vedere quando questo può diventare un problema.  

Per quanto tempo i cuccioli possono trattenere la pipì?

Il cane, di base, non ama sporcare la sua cuccia o il suo giaciglio; quindi se portato all’aria aperta ogni giorno con una certa routine, non farà mai i bisogni dentro la sua tana. Quando si ha a che fare con i cuccioli, la prima buona abitudine sarebbe quella di portarlo fuori a volte anche la notte o la mattina presto. Dopo le prime otto settimane di vita, il cucciolo in genere riesce a trattenere lo stimolo, ma diversi fattori determinano il tempo massimo nel quale un cane piccolo può trattenere la pipì (per esempio, può dipendere dal quantitativo di acqua bevuta). Tuttavia, un cucciolo di otto settimane non può reggere la pipì per sette o otto ore. La sua vescica non è ancora abbastanza grande, proprio per questo a volte potrebbe essere necessario far fare i bisognini ai cuccioli anche di notte (per questo almeno fino alle prime 12 settimane è fondamentale la gabbietta da notte). In linea di massima i cani più piccoli, hanno una resistenza minore rispetto ai cani adulti e bisogna abituarli gradualmente. Può capitare tuttavia che i cuccioli non riescano a trattenere la pipì per motivi di salute; in questo caso è necessario richiedere il sostegno di un veterinario, se il problema persiste dopo i sei mesi.

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