Differenza tra farfalle e falene: perché è importante saperle distinguere

Farfalle e falene vengono spesso considerate specie uguali; in realtà tra i due insetti esistono delle differenze sostanziali. Nonostante entrambe appartengano alla famiglia dei Lepidotteri, questi due piccoli animali sono distinti già all’interno del gruppo familiare: mentre con Ropaloceri si parla di farfalle, con il termine Eteroceri si indicano le falene. Oltre al nome scientifico, esistono poi delle differenze nell’aspetto ma anche nella funzione che svolgono all’interno dell’ecosistema.

Una distinzione superficiale e riduttiva distingue farfalle e falene in: notturne e diurne; ma il fatto di essere più frequenti in diverse ore del giorno, a seconda della specie, è solo uno degli aspetti che può differenziare questi due insetti. Ali, antenne e colori sono un’ulteriore caratteristica che permettere di individuare un animale rispetto all’altro, ma le differenze di espandono anche da altri punti di vista.

Differenze e similitudini tra farfalle e falene

La funzione di questi insetti è quella di spostare il polline da un fiore ad un altro, tuttavia le falene rispetto alle farfalle, potrebbero risultare malevole; se infatti i bruchi degli eteroceri attaccano un albero possono farlo ammalare gravemente compromettendo il raccolto. Tra le differenze a livello fisico invece è possibile notare, anche ad occhio nudo, la differenza delle antenne; quelle delle farfalle sono più sottili all’inizio e tendono ad arrotondarsi e ingrandirsi nella punta, quelle delle falene sono invece molto sottili e filiformi. A differenziare i due insetti anche il modo in cui chiudono le ali: le falene tendono ad assumere una posizione a punta. Infine il corpo: nelle farfalle più sottile, mentre nelle falene è più grosso e peloso. Tuttavia fra i due insetti esistono anche dei punti in comune; essi riguardano, per esempio, il modo di comunicare: entrambe utilizzano suoni, anche se diversi. Pozzanghere e fango sono per loro ristoro e sia le prime che le seconde (essendo a sangue freddo) assorbono calore dall’ambiente in cui si trovano.

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