Roma, moria di pesci nel Tevere: sulle cause si stanno interrogando Asl e Arpa

Dopo i casi verificatisi nei giorni scorsi sulle rive spagnole, il fenomeno preoccupante della moria di pesci sta interessando anche l’Italia. Protagonisti della vicenda allarmante, Roma, il Tevere e le sue acque. Uno spettacolo tutt’altro che fausto ha avuto come ‘palcoscenico’ le sponde della Capitale: centinaia di creature senza vita sono affiorate in diversi punti del fiume; le zone in cui il fenomeno è stato osservato maggiormente sono a ridosso del Ponte della Musica, Ponte Sant’Angelo e Ponte Sisto.

Dopo i primi avvistamenti, sul posto sono intervenute alcune pattuglie della Polizia locale di Roma Capitale; in particolare le forze impegnate nella tutela fluviale. Immediato anche l’intervento della Asl e dell’Arpa che hanno iniziato le analisi per scoprire le reali cause che hanno condotto ad una così massiccia moria di pesci; intanto il WWF avanza ipotesi piuttosto preoccupanti.

Le possibili cause della moria di pesci

La moria di pesci nel Tevere spaventa e l’intenzione di trovare le cause responsabili di questo fenomeno sembra avere una riscontrata priorità; la Asl e l’Arpa Lazio stanno analizzando gli esemplari trovati senza vita e campioni di acqua. Sono centinaia i pesci trovati sul litorale di Fiumicino, nella costa di Focene; molti animali esanimi anche nella darsena portuale e nel porto canale di Fiumicino. Dopo la segnalazione della moria di pesci a due miglia dalla costa, durante la notte il mare mosso ha riversato gli animali sulla costa.

In attesa che Asl e Arpa Lazio ottengano i primi risultati delle analisi, il WWF si espresso su una probabile causa responsabile del preoccupante fenomeno avvenuto nelle acque del Tevere. Ancora una volta l’inquinamento sembra l’ipotesi più accreditata; secondo il WWF di Roma e provincia i pesticidi avrebbero potuto causare la moria di pesci; il presidente Raniero Maggini avrebbe, a tal proposito, dichiarato: “La moria di pesci lungo il Tevere é certamente favorita dalle tante sostanze chimiche utilizzate nelle nostre campagne che, con i temporali, vengono portate a valle nei nostri fiumi“; tuttavia l’unica certezza arriverà dagli esami di Asl e Arpa Lazio.

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