Api a rischio, ancora troppi pesticidi nei pollini

Ancora troppi pesticidi nei pollini continuano a mettere a rischio la sopravvivenza delle api, questo quanto denunciato da un nuovo allarme degli apicoltori trentini. L’allerta sarebbe il frutto di un nuovo monitoraggio effettuato sul polline della Valsugana.

Non solo i pesticidi, ma anche la presenza di metalli pesanti nel polline metterebbe a rischio la salute e la sopravvivenza delle api. Un allarme che si diffonde ormai da tempo e che oggi trova drammatica conferma in un nuovo monitoraggio effettuato sul polline della Valsugana. Oggi, infatti, a lanciare l’allerta sono gli apicoltori trentini. L’indagine sulla salute ambientale sarebbe stata svolta dall’Associazione apicoltori Valsugana-Lagorai, in collaborazione con la Libera Università di Bolzano. Il polline, essendo composto da una parte acquosa e una grassa, è capace di sciogliere al suo interno sia sostanze liposolubili che idrosolubili e questo fa sì che si presti perfettamente al monitoraggio di fitofarmaci nell’ambiente.

Api a rischio per i pesticidi
Ape durante l’impollinazione di un fiore – VelvetPets

Le api continuano a scomparire

Le caratteristiche del polline lo rendono passibili di facili contaminazioni e dunque può essere un perfetto marcatore della situazione ambientale ad esso circostante. Come riporta il sito GreenMe, dalle analisi su un totale di 68 pollini analizzati solo due non erano stati contaminati. Nei campioni contaminati si è riscontrata la presenza di diversi fitofarmaci. Insetticidi, fungini, erbicidi e anche diversi metalli pesanti, la maggior parte delle sostanze di cui è vietato il commercio. Per quanto riguarda l’origine dei metalli gli esperti hanno formulato diverse ipotesi tra cui l’inquinamento ambientale (derivato da fabbriche o traffico) oppure l’assorbimento radicale da terreni naturalmente più ricchi di questi elementi. In ogni caso questo è un vero dramma per le api.

Questi insetti impollinatori, infatti, dipendono dai pollini e la loro contaminazione mina inevitabilmente alla salute delle api. Ovviamente la scoperta derivata dal nuovo studio ha aperto la strada a nuove indagini, atte a comprendere quali effetti specifici abbiano tali sostanze (pesticidi, ma soprattutto metalli) sugli insetti. Infatti, urge specificare che, tra gli elementi contaminanti, sono stati trovati insetticidi vietati dalla legge come Imidacloprid e Chlorpyrifos-methyl, ma anche sostanze pesanti come piombo, rame e cadmio.

Ape
Ape raccoglie polline – VelvetPets

Rischio per tutti gli insetti pronubi

Secondo quanto si apprende da questa indagine resa nota dagli apicoltori trentini, è già in previsione un nuovo studio nel 2023 per calcolare la tossicità dei pollini contaminati nei due anni (2022-2023) e l’evoluzione negli anni successivi. Come affermano gli esperti, nonostante la generale situazione d’allerta, l’aspetto più preoccupante è relativo alla tossicità dei pollini verso gli insetti pronubi che garantiscono l’impollinazione delle piante spontanee. Secondo quanto chiariscono i ricercatori, api e altri insetti impollinatori si trovano nella medesima nicchia ecologica. Tutti, infatti, si alimentano di polline e nettare raccolto sui fiori.

Questo significa che tutte le problematiche relative alla tossicità dei pollini sono comuni a tutti gli insetti pronubi. Non è un mistero come, difatti, queste popolazioni stiano diminuendo notevolmente. E come stiamo assistendo con le api, le cui aspettative di vita sembrano essere ogni giorno gravemente ridotte, lo stesso potrebbe avvenire per altri importanti insetti. Nell’attesa dunque che si prendano provvedimenti concreti e immediati potremmo vedere scomparire animali che, come più volte abbiamo ribadito, sono fondamentali alla sopravvivenza anche del nostro ecosistema d’appertenza.

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