Trekking in montagna con il proprio amico a 4 zampe: attenzione a queste piante tossiche

Alcune piante sono tossiche per il cane: ecco a quali fare attenzione mentre si fa trekking in montagna e come comportarsi se si è avvelenato.

Fra le tante attività che ci si può concedere con il proprio amico a quattro zampe c’è il trekking in montagna. Cosa c’è di meglio di una passeggiata all’aria aperta godendo delle freschezza della montagna anche quando altrove le temperature sono elevate?

Piante tossiche per il cane: a quali fare attenzione trekking in montagna
Durante il trekking in montagna con il cane, fare attenzione ad alcune piante pericolose per lui – velvetpets.it

Anche il cane ne sarà entusiasta dato che potrà esplorare, rotolarsi nei prati e godere a pieno della natura circostante. Proprio questa, però, può nascondere dei pericoli per il quattro zampe: ci sono alcune piante tossiche per il cane a cui fare attenzione. 

Quali piante sono tossiche per il cane: i sintomi che potrebbe manifestare e cosa fare

Alcune piante sono tossiche per il cane se ingerite completamente, altre solo in alcune loro parti (foglie, radici, semi, bacche, bulbo, fusto, frutti). Possono causare disturbi da lievi a gravi, fino alla morte. Tutto dipende dalla pianta tossica che il cane ha ingerito e dall’età dell’animale (i cuccioli sono più a rischio). Di solito si manifestano vomito, diarrea, scialorrea e dolore addominale.

Trekking in montagna con il cane: le piante tossiche
Le piante tossiche per il cane e cosa fare se si è avvelenato – velvetpets.it

Le piante tossiche sono: 

  • tasso, sambuco, mughetto (tutta la pianta)
  • edera inglese (foglie e frutti)
  • ortica
  • ciclamini (soprattutto la radice)
  • vischio
  • bacche di agrifoglio
  • semi contenuti nel nocciolo di ciliegio, pesco, mandorlo, melo e albicocca
  • tulipano (bulbi)
  • primula (foglie e gambi)

Se ci si rende conto che il cane è stato a contatto con una pianta tossica per lui, meglio non aspettare la comparsa dei sintomi perché potrebbe essere troppo tardi.

Anche se può venire istintivo cercare di fare qualcosa per salvare l’animale, evitare anche il fai da te o i rimedi casalinghi: non indurre il vomito, non somministrare acqua o latte al cane. Peggio ancora, dare all’animale un medicinale senza ascoltare il parere del veterinario. Tutto ciò potrebbe solo peggiorare la situazione e far perdere tempo.

Portare direttamente il cane subito dal veterinario o in una clinica per valutare l’intervento più appropriato per salvarlo è la prima cosa da fare. Se possibile, prelevare anche la pianta tossica che lo ha avvelenato, così da farla analizzare in clinica.

Tanto si può fare anche per evitare le piante tossiche per il cane quando si è in giro: durante le passeggiate o i giochi all’aria aperta, fare attenzione quando annusa o ingerisce fiori o piante. Anche se è difficile monitorare sempre tutti i comportamenti e i movimenti del cane, almeno in queste circostanze, avere gli occhi aperti può fare davvero la differenza (soprattutto se si tratta di cuccioli).

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